Caterina Sforza: differenze tra le versioni

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Nell'aprile del [[1509]] Caterina fu colpita in modo grave da una [[polmonite]]. Sembrò riprendersi, tanto da essere dichiarata guarita, ma un improvviso peggioramento della malattia la portò alla morte il 28 maggio. Dopo avere fatto testamento e disposto per la sua sepoltura moriva all'età di quarantasei anni "Quella tygre di la madona di Forlì", che aveva "tucta spaventata la Romagna". Fu tumulata nel monastero delle Murate a Firenze, davanti all'altare maggiore: in seguito suo nipote [[Cosimo I de' Medici]], [[granduca di Toscana]], la volle ricordare facendo apporre una lapide, ma oggi della tomba non rimane traccia.<ref>Graziani, Venturelli, p. 298</ref>
 
Nonostante l'importanza della figura di Caterina Sforza nel panorama rinascimentale italiano, l’[[odonomastica]] la ricorda in pochi centri urbani: a [[Roma]] con una piazza, a [[Forlì]], [[Forlimpopoli]], [[Imola]] e [[San Mauro Pascoli]] con vie<ref>{{Cita web|url=http://www.toponomasticafemminile.com/index.php?option=com_content&view=article&id=7492&Itemid=7614#Sforza|titolo=Barbara Belotti, Caterina Sforza}}</ref>.
 
== Discendenza ==