Arnaldo Di Benedetto: differenze tra le versioni

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Negli anni trascorsi a [[Merano]] ha studiato privatamente violino. Diciottenne, ha pubblicato, con lo pseudonimo '''Aldo Di Benedetto''', un volume di racconti: ''Esistenze'' ([[1959]]). Ha inoltre pubblicato poesie su «[[Galleria (rivista)|Galleria]]» (rivista diretta da [[Leonardo Sciascia]]), con presentazione di [[Luciano Erba]], e nell' ''[[Almanacco dello Specchio]]'' della [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] con presentazione di [[Sergio Solmi]]<ref>Ora leggibile nel tomo II del volume III delle ''Opere'' di Solmi edite dalla [[Adelphi]], 1998, pp. 486-89.</ref>. Alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] ha frequentato quella che è stata definita “l'ultima bohème": gli artisti ([[Lucio Fontana]], [[Gianni Dova]], [[Edoardo Franceschini]], [[Piero Manzoni]], [[Uliano Lucas]] e altri) e gli scrittori (tra questi ultimi, [[Luciano Bianciardi]], [[Mario Schettini]], [[Camillo Pennati]], [[Nanni Balestrini]] ecc.) che s'incontravano al [[Bar Jamaica]]<ref>Il Bar Jamaica ha festeggiato nel 2011 i 100 anni dalla sua fondazione.</ref> in via Brera a Milano. Esperienza importante anche per la sua formazione di critico. Fra l'altro, da quegli artisti ha imparato a prestare attenzione ai problemi e alle «soluzioni» (parola da loro usatissima) formali. Una più complessa esperienza è stata per lui la successiva frequentazione dello scultore e, soprattutto negli ultimi anni, pittore [[Gastone Panciera]]. Tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta ha frequentato anche il Blu Bar di piazza Meda, a Milano, luogo d'incontro di poeti e letterati ([[Vittorio Sereni]], [[Franco Fortini]], [[Luciano Erba]], [[Luciano Anceschi]], [[Sergio Antonielli]], ecc.). Negli stessi anni conobbe [[Eugenio Montale]] e [[Ezra Pound]].
 
Suoi campi prevalenti di studio sono: [[Dante]], la letteratura rinascimentale italiana (poesia quattrocentesca, [[petrarchismo]] lirico, letteratura del comportamento), [[Torquato Tasso]], la letteratura settecentesca italiana, l'italianista tedesco Christian Joseph Jagemann, [[Vittorio Alfieri]], il vescovo [[Michele Natale]] e il ''Catechismo repubblicano'' a lui a torto attribuito, il [[Romanticismo italiano]], il [[Filellenismo]] italiano ottocentesco, [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], [[Leopardi]], [[Massimo D'Azeglio|D'Azeglio]], [[Ippolito Nievo|Nievo]], [[Giovanni Verga|Verga]], [[D'Annunzio]], [[Benedetto Croce]], [[Pirandello]], [[Ezra Pound]], [[Guido Gozzano]], [[Umberto Saba]], [[Emilio Lussu]], [[Eugenio Montale]], [[Sergio Solmi]], [[Luciano Erba]], [[Giovanni Giudici]], [[Rodolfo Quadrelli]], [[Bernard Berenson]], [[Roberto Longhi]], lo scrittore giapponese [[Yukio Mishima]], il cubano [[Norberto Fuentes]], e i narratori tirolesi [[Franz Tumler]] e [[Joseph Zoderer]]. È inoltre interessato ai problemi teorici, metodologici e storici della critica letteraria. Alcuni suoi scritti hanno, non a caso, un carattere comparatistico – [[Gustavo Costa]] ha sottolineato la sua formazione culturale «europea». Un altro suo interesse è quello per le arti figurative, e si è occupato fra l'altro del disegnatore tirolese [[Paul Flora]].
 
È socio nazionale dell'[[Accademia delle Scienze di Torino]] e dell'[[Accademia dell'Arcadia]], socio corrispondente dell'[[Ateneo di Scienze Lettere ed Arti di Bergamo]] e del [[Centro di Studi Muratoriani]] di Modena, socio dell'[[Accademia di studi italo-tedeschi]] / [[Akademie deutsch-italienischer Studien]] di [[Merano]] e del [[Centro italo-tedesco «Villa Vigoni»]] / [[Deutsch-Italienisches Zentrum «Villa Vigoni»]] di [[Menaggio]]. È membro del consiglio scientifico del [[Centro di studi tassiani]] di Bergamo. È stato per molti anni, fino al 2014, membro del consiglio scientifico della [[Fondazione Centro nazionale studi manzoniani]] di Milano. Dal [[1989]] al [[1999]] è stato presidente del [[Centro nazionale di studi alfieriani]] di [[Asti]]. È presidente del comitato per l'edizione nazionale delle opere di [[Ugo Foscolo]]. Gli sono stati assegnati il [[«Premio Tasso»]] del [[Centro di studi tassiani]] di Bergamo (1965 e 1968), il [[Fondazione Corrado Alvaro|Premio «Corrado Alvaro»]] per la critica letteraria ([[2002]]) e il Premio «Messori Roncaglia e Mari» dell'[[Accademia nazionale dei Lincei]] ([[2003]]). Nel [[2007]] l'[[Università di Atene]] gli ha conferito la laurea ''[[honoris causa]]''.