Jean-François de La Harpe: differenze tra le versioni

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Nel [[1771]], il suo ''Éloge de Fénelon'' (Elogio di Fenelone), premiato dall' [[Académie française]], diede luogo all'intervento dell'arcivescovo di Parigi e del Re e allo ristabilimento del visto dei dottori in teologia. L'Académie risentì fortemente di questo episodio, tanto che l'ingresso di La Harpe in quest'ultima fu più volte rifiutato. [[Voltaire]], lungi da lui sostenere quel furterello (anche se esiste la possibilità che l'avessero architettato insieme), impiegò ogni sforzo per favorire la candidatura di La Harpe, che veniva respinta dal [[Louis François Armand de Vignerot du Plessis de Richelieu|maresciallo-duca di Richelieu]] e l'avvocato generale [[Antoine-Louis Séguier|Séguier]], che addirittura presero in considerazione la possibilità di dare le dimissioni.
 
Ma, dopo che [[Chrétien-Guillaume de Lamoignon de Malesherbes|Malesherbes]] si assicurò che il Re non avrebbe opposto il suo rifiuto a questa elezione, La Harpe riuscì ad essere eletto il 13 maggio [[1776]], a trentasette anni, al posto dello sfortunato [[Lista dei membri dell'Académie française per seggio|Colardeau]] che non ebbe neanche il tempo di occuparlo. Nel [[1779]], La Harpe prese anonimamente il premio di eloquenza all'Académie per il suo ''Éloge de Voltaire'' (Elogio a Voltaire). All'Académie des sciences, egli abbandonò [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|d'Alembert]], nonostante avesse combattuto per la sua elezione, e si unì al partito del [[Georges-Louis Leclerc, conte di Buffon|conte di Buffon]], votando per l'amico [[Jean Sylvain Bailly]] contro [[Jean-Antoine Caritat, marchese di Condorcet|Condorcet]] per l'elezioneammissione all'incaricoaccademia; dinonostante "segretariociò, perpetuo"però, Condorcet risultò eletto.
 
Egli si schierò poi con il partito dei [[Niccolò Piccinni|piccinisti]] contro i [[Christoph Willibald Gluck|gluckisti]]. Insegnando letteratura al liceo, ed essendo redattore del ''Mercure de France'', La Harpe gioiva di una situazione molto positiva. Egli intratteneva una regolare corrispondenza con lo zar [[Paolo I di Russia|Paolo I]], che egli invitò più volte alla sua tavola quando visitava la Francia. La Harpe appoggiò fortemente la causa della [[Rivoluzione francese|Rivoluzione]] al suo scoppio. Nel [[1793]] riprese la redazione del ''Mercure'' che aveva abbandonato andandosi ad occupare della parte letteraria quando [[Jacques Mallet Du Pan]] aveva da dirigere la parte politica. A causa del suo zelo per le nuove idee, fu imprigionato per quattro mesi nella prigione del Lussemburgo nel [[1794]].