Giuseppe Sanmartino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Gli anni '50 del '700: il Cristo velato: inserimento link a sculture della Cappella Sansevero (Pudicizia, Decoro e Disinganno)
m ortografia
Riga 37:
=== Dopo la Cappella Sansevero: Napoli ===
[[File:Altare Nunziatella - Napoli.JPG|thumb|Altare maggiore della Chiesa della Nunziatella]]
Dopo l'esperienza con Raimondo di Sangro, Sanmartino ebbe una lunga e feconda carriera. Risale al 1756-57 la realizzazione del modello del ''San Francesco Ferreri'' che doveva poi essere tradotto in argento per i frati domenicani di [[Pietro da Verona|San Pietro Martire]]<ref group="N">''Dichiarazione di fede di verità'' di [[Giuseppe Bonito]] del 11 gennaio 1759, con cui si asseriva che ''"anni addietro"'' lo scultore aveva realizzato il modello e dichiarazione dello stesso tipo del Sanmartino, in pari data, con cui riferisce che ''"un anno e mezzo addietro"'' aveva eseguito l'opera. Il modello si trova oggi al [[Metropolitan Museum of Art|Metropolitan Museum]] di New York ove è indicato come ''J'm (sic) no angel: a terracotta model of Saint Vincent Ferrer by Giuseppe Sanmartino''. Così indicato in ''Metropolitan Museum Journal", 2002, vol. 37.</ref>. Nel 1758 la sua fama è ormai consolidata se lo scultore bolognese Agostino Corsini<ref>Agostino Corsini (Bologna 1688-Napoli 1778), scultore.</ref> lo nomina suo perito per la valutazione di due statue marmoree della ''Fama''<ref group="N">Le cosiddette ''Fame alate'', così indicate nella lunga vicenda giudiziaria ad esse connessa.</ref> che, sulla porta della cappella della reggia di Portici, reggevano lo stemma reale<ref group="N">Le opere erano state fortemente criticate da [[Luigi Vanvitelli]] che definiva il Corsini (8 novembre 1753) ''"scultoraccio bolognese"'' e ''"l'infelice bolognese che ... fa cose da chiodi a Portici"''. Per tale motivo il pagamento veniva coninuamentecontinuamente ritardato e lo scultore aveva adito le vie legali nominando il Sanmartino proprio perito. Il pagamento delle opere, realizzate nel 1756 e dopo alterne vicende giudiziarie, avvenne nel 1758, ma al Corsini vennero sospesi altri lavori tra cui due puttini e due angeli per l'altare della Cappella regia. A onore del Vanvitelli, questi rivalutò, ed anzi elogiò, l'opera del Corsini nel 1768 per due statue della ''Previdenza'' e della ''Giustizia'' da posizionare sullo scalone della reggia di Portici.</ref>.
 
In questo periodo, Giuseppe Sanmartino abita "''dirimpetto alla Porta piccola di San Giuseppe vestire li Nudi''"<ref>Elio Catello (2004), p. 26.</ref>, ed ha bottega fuori della Porta di Costantinopoli, "''sotto le mura di Sant'aniello''", in un "''basso e contrabbasso''" di proprietà degli Eletti della Città<ref>Archivio Storico del Banco di Napoli, Banco del Salvatore, Giornale m. 1497, 26 gennaio 1763 per l'abitazione; stesso Archivio, Banco del Popolo, volume di bancali, 11 dicembre 1789, per la bottega. Citati da Catello (2004), p.29.</ref><ref group="N">In questo periodo lo scultore si approvvigiona di marmi di Carrara da Giacomo Chiappari, Antonio Baratta e dal Conte del Medico, commercianti di marmi con magazzini nella zona dell'attuale Via Pessina.</ref><ref>Archivio Storico del Banco di Napoli, Banco del Salvatore, Giornale m. 1505, 27 agosto e 12 settembre 1763; Banco del Popolo, Giornale m. 1997, del 22 agosto 1772.</ref>.