Particolato atmosferico: differenze tra le versioni

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Il termine '''[[particolato]] atmosferico''' indica le particelle di ''aerosol'' sospese nell'[[atmosfera terrestre]] che hanno dimensioni che variano da pochi nm a 100 <math>\mu m</math>. Il [[PM10]] e il [[PM2,5]] sono definiti come il materiale particolato avente un ''[[diametro aerodinamico]]'' medio inferiore, rispettivamente, a 10 <math>\mu m</math> e 2,5 <math>\mu m</math>. Quindi il PM2,5 è una frazione del particolato totale interamente contenuta nella frazione di PM10.
 
==DimensioniDescrizione==
===Dimensioni===
 
Tuttavia la distinzione non è così netta per ragioni sperimentali. Dato che non è possibile campionare esattamente tutte le particelle con diametro inferiore a 10 <math>\mu m</math> e scartare le altre, la [http://www.epa.gov Environmental Protection Agency] (EPA) ha definito dei parametri geometrici relativi agli strumenti di misura e dei parametri relativi ai flussi di prelievo; poi, in base a questi parametri, tutto il particolato raccolto viene denominato [[PM10]] anche se una parte delle particelle campionate avrà dimensioni maggiori. Analogamente per il PM2,5.
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Tuttavia, se il rapporto volumetrico PM2,5/PM10 risulta di circa 0,1, dalle misure dirette sulle concentrazioni di PM2,5 e [[PM10]], nello stesso sito di via Messina durante tutto l'anno 2002, risulta che il loro rapporto è di 0,62 ± 0,14. Questo vuol dire che l'assunzione di densità uniforme non è affatto lecita e mediamente le particelle piccole sono molto più dense di quelle grandi.
 
 
 
'''Fig. IV –''' ''Campionamento gravimetrico'' nel sito di via Messina a Milano, durante tutto l'anno 2002.
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'''Fig. V –''' Distribuzione qualitativa delle particelle sospese in aria. Sono messe in evidenza la totalità delle particelle sospese in aria, la frazione di PM 10 e la frazione di PM2,5.
 
===Composizione chimica===
 
Per quanto riguarda la composizione chimica del materiale particolato, è possibile individuare tre classi principali:
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La ''frazione organica'' del particolato è composta principalmente da: '''acidi a catena lineare saturi e insaturi''', '''[[acidi dicarbossilici]] alifatici''', '''acidi policarbossilici aromatici ed n-alcani'''.
 
===Velocità di deposizione===
 
Procedendo con lo studio del particolato atmosferico, è importante osservare che le particelle sono caratterizzate da una velocità di deposizione al suolo che varia con le dimensioni. La curva della velocità è caratterizzata da due fattori: la deposizione per gravità, che riguarda le particelle più massive, e la deposizione per [[diffusione]], che riguarda le particelle più piccole.
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'''Fig. VI –''' Andamento della velocità di deposizione al variare del diametro aerodinamico delle particelle. Quelle con dimensioni superiori a qualche <math>\mu m</math> sedimentano per gravità mentre quelle con dimensioni inferiori a qualche centinaio di nm si comportano come molecole e sono soggette al [[moto browniano]].
 
===Andamento delle concentrazioni===
 
A titolo di esempio, si riporta l'andamento delle concentrazioni di [[PM10]] e PM2,5 relativi agli anni 2001 e 2002 a Milano, per mostrare la grande variabilità a cui sono soggetti. Anzitutto è sempre identificabile un trend stagionale che si identifica con livelli di particolato due o tre volte superiore nelle stagioni autunno-inverno rispetto a primavera-estate. Questo principalmente è dovuto all'influenza dello strato limite planetario che in autunno e in inverno schiaccia gli inquinanti al suolo facendone aumentare la concentrazione. Oltre a questo le condizioni meteorologiche hanno una grande influenza sulla [[dispersione degli inquinanti]], ma tale influenza è di tipo casuale sia all'interno di un mese sia di anno in anno.
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Inoltre va considerato che d'estate la grande quantità di [[energia radiativa]] che investe l'atmosfera favorisce una ingente [[reattività fotochimica]] che dà origine al cosiddetto ''particolato di origine secondaria'', cioè che non viene emesso direttamente dalle sorgenti.
 
===Le fonti===
 
Le fonti del particolato atmosferico si dividono in '''fonti primarie''' e '''fonti secondarie'''.
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Di questi il biossido di zolfo viene emesso dai processi di combustione di carbone e petrolio contenenti zolfo mentre l'ammoniaca viene sia da fonti naturali che antropiche (agricoltura, allevamenti e auto catalitiche); infine la combustione degli autoveicoli produce monossido di azoto e biossido di azoto, i quali reagendo con lo ione idrossido formano l'acido nitrico.
 
==Effetti==
=== sullSull'ambiente ===
 
Il particolato atmosferico produce vari effetti negativi sull'ambiente circostante:
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* effetti sulla salute umana da distinguere, in generale, tra ''effetti a lungo termine'' ed ''effetti a breve termine''.
 
=== Effetti sulla salute umana ===
 
In particolare si andranno ora ad approfondire gli effetti sulla salute umana perché giustamente è il problema maggiormente sentito.