Nuova Accademia del Cimento: differenze tra le versioni

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Le motivazioni del rifiuto granducale non sono chiare, ma probabilmente l’esito negativo è da ricercare in una commistione di ragioni finanziarie e politiche ascrivibili al contesto della [[Firenze]] lorenese<ref>Per un approfondimento si rimanda a: {{Cita|<Pasta, 1989>|pp. 163-165}}</ref>. 
 
Fu soltanto nel [[1801]] che [[Firenze]] tornò ad avere la sua accademia grazie all’appoggio del governo provvisorio della [[Toscana]] formato dal triumvirato Giovanni De Ghores, [[Francesco Chiarenti]] e Enrico Pontelli . e conCon il decreto del [[27 febbraio]] dello stesso anno, firmato dai tre neo governatori, si ripristinava ufficialmente nel museo toscano l’estinta [[Accademia del cimento|accademia seicentesca]]<ref>{{Cita|<Gazzetta Universale, 1801>|p. 180|volume=|numero=23}}</ref>: 
{{Citazione|Il Governo Toscano considerando che l’Accademia del Cimento, stabilita in Firenze verso la metà del XVII secolo, sommamente onorò la Toscana, sì per essere stata la prima Accademia delle Scienze in Europa, sì per avere molto avanzata dopo il Galileo, sulle rovine della antica scolastica, la nuova Filosofia; considerando inoltre che il Granduca Leopoldo aveva determinato di farla risorgere nel Museo di Storia Naturale e Fisica
Decreta: