Storia di Mazara del Vallo: differenze tra le versioni

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L'origine dell'insediamento, come dimostrano alcuni reperti risalenti al [[XIII secolo a.C.]], è databile al [[Paleolitico superiore]]. Il sito di [[Roccazzo (sito archeologico)|Roccazzo]], poco distante dall'odierna città, ed è una delle più grandi [[necropoli]] mai scoperte in Sicilia. Nell'[[VIII secolo a.C.]] entra nell'orbita della vicina colonia greca di [[Selinunte]], di cui diviene importante avamposto.
 
I Fenici, popolazione dedita principalmente a commerci marittimi, fanno di Mazara un importante emporio mercantile. Il ritrovamento di monete [[Antica Grecia|greche]] e [[puniche]] e vasi d'età fenicia dimostrano l'esistenza di uno scalo fenicio edificato fra il [[VI secolo a.C.|VI]] e il [[V secolo a.C.]], battezzandolo con il nome ''Mazar'', ovvero la "rocca". Altre testimonianze si trovano nell'attuale palazzo dei [[Cavalieri di Malta]], dove sono emersi alcuni reperti che dimostrano l'esistenza dell'antico scalo commerciale punico. Successive scoperte hanno riportato alla luce una lastra in pietra con incisa un'iscrizione fenicia, rinvenuta nel canale del fiume Màzaro, ora conservata nel [[Museo del Satiro danzante]]. In questo periodo Mazara si pone come limite di confine tra i greci [[selinuntini]] e i fenici [[Mozia|moziesi]].
 
Nel [[406 a.C.]] Mazara passa sotto la dominazione di [[Segesta]], che, con l'aiuto dei Cartaginesi guidati da [[Annibale]], si impone su [[Selinunte]]. Nel [[392 a.C.]] passa sotto il dominio di [[Siracusa]], ma nel [[378 a.C.]] viene riconquistata dai Cartaginesi, che vi rimangono fino al [[210 a.C.]]