Palici: differenze tra le versioni

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Il loro culto è incentrato attorno a due piccoli laghi che emettevano vapori sulfurei nelle vicinanze di [[Palagonia]] ed erano associati ai [[geyser]] e al mondo sotterraneo. Accanto ai laghetti esisteva il santuario dedicato ai Palici, dove fu fondata la città sicula di [[Palikè]]. Nel santuario si esercitavano il giuramento ordalico, l'oracolo e l'asilo. Il giuramento avveniva attorno alle cavità da cui sgorgavano getti d'acqua. Ivi si poteva stabilire un contatto con la divinità a condizione che il chiamato in giudizio rispettasse un rituale. Il giurante si avvicinava alle cavità e pronunciava la formula del giuramento, iscritta su una tavoletta, che veniva gettata in acqua, se questa non galleggiava l'uomo veniva ritenuto spergiuro e punito con la morte o la cecità. L'oracolo indicava la divinità e il tipo di sacrificio necessario ad ottenere il favore. All'interno del santuario potevano trovare rifugio gli schiavi maltrattati da padroni crudeli. Questi ultimi non potevano portar via con la forza i loro servi, se non dopo aver garantito con un giuramento ai Palici di trattarli umanamente.
 
L'origine della mitologia non è certa; una leggenda fa i Palici figli [[Zeus]], o probabilmente di [[Efesto]], con la ninfa [[Etna (mitologia)|Etna]] o [[Talia (mitologia)|Talia]], ma altri affermano che i Palici erano figli del dio siculo [[Adranos]]. Il culto, oltre a quello del dio Adranos, è collegato con quello della [[Dea Iblea]]{{citazione necessaria}}. Il mito dei Palici è raccontato nelle ''Etnee'' di [[Eschilo]] di cui rimangono pochi frammenti.
 
== Note ==