Ferrovia Cecina-Volterra: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
replaced: -Agosto → -agosto, -Giugno → -giugno, typos fixed: , Gennaio → , gennaio, , Marzo → , marzo, , Maggio → , maggio, , Luglio → , luglio, , Settembre → , settembre, n°4 → nº4 (3) using AWB
Riga 50:
L'Amministrazione di Volterra, scocciata dalla situazione e ritenendo non più procastinabile la realizzazione di una ferrovia a servizio della città valutando la stazione di Saline troppo lontana, grazie anche all'interessamento del Principe [[Piero Ginori Conti]] finanziò un collegamento diretto tra Saline e Volterra reperendo i capitali occorrenti tramite un mutuo cinquantennale contratto con la [[Cassa depositi e prestiti]] di 1.300.000 lire, garantito dalle disponibilità ordinarie del bilancio comunale oltre alle sovvenzioni statale e provinciale per un totale di 5.000 lire annue al chilometro a costruzione ultimata.
 
I lavori iniziarono nell'estate del 1909 e, data l'orografia del pendio, fu deciso di adottare il sistema a [[Ferrovia a cremagliera|cremagliera]], pur mantenendo lo [[Scartamento ferroviario|scartamento ordinario]]. La tratta risultò avere una lunghezza complessiva di 8.464,95 metri, così suddivisi partendo dal [[Fabbricato viaggiatori|FV]] della stazione di Saline: 3.590,44 metri ad aderenza naturale (con pendenza massima del 25‰); 3.719,26 metri ad aderenza artificiale (con pendenza costante del 100‰); 1.035,25 ad aderenza naturale (in orizzontale), a cui vanno aggiunti i 120 metri dell'[[asta di manovra]] del regresso. La costruzione del [[regresso]] si rese necessaria per ovviare all'irrealizzabilità di una curva per entrare nella stazione di Volterra Città, che altrimenti avrebbe dovuto avere un raggio inferiore ai 100 metri e quindi incompatibile con lo scartamento ordinario. Il progetto esecutivo del tronco ferroviario fu steso dall'ing. Pietro Lanino, vice presidente del [[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani|Collegio Nazionale degli Ingegneri Ferroviari]], che poi subì delle modifiche introdotte dalla Direzione Generale delle F.S. per risolvere alcuni problemi di stabilità del terreno. La direzione dei lavori fu affidata all'ing. Filippo Allegri, capo dell'Ufficio Tecnico del Comune di Volterra. La costruzione della sede stradale e delle opere d'arte vennero affidata alla ditta Magnani di Torino, mentre l'armamento fu realizzato dalla ditta Callegari di Parma che la costruì utilizzando rotaie Vignole RA-36S nel tratto ordinario e rotaie Vignole RA-36D in quello a dentiera, che si avvaleva del sistema Strub con barre dentate da 25&nbsp;kg/&nbsp;m fornite dalle Officine Roll di Berna. Sulla linea furono costruite quattro [[Casello ferroviario|case cantoniere]], tre lungo il percorso ed una in corrispondenza dello scambio del regresso.<br />Per la trazione dei treni vennero impiegate [[locomotiva FS 980|locomotive del gruppo 980]], appositamente costruire dalla svizzera [[Schweizerische Lokomotiv- und Maschinenfabrik|SLM]] di [[Winterthur]]. Le loro caratteristiche permettevano di formare treni della portata utile di 70 tonnellate sul tratto di maggior pendenza ad una velocità massima di 15&nbsp;km/h. Il materiale rotabile rimorchiato fu inizialmente formato da normali carrozze (le quali - giunte a Saline - proseguivano il viaggio dopo essere state agganciate ad altra locomotiva), mentre dal 1921 vennero adottate quelle a carrelli CDUz/BCDUz "tipo 1921", munite di ruota dentata e di freni a mano e pneumatico, che - seppur più sicure - implicarono l'adozione del trasbordo dei passeggeri a Saline.<ref>Roberto Riu, ''La ferrovia a cremagliera Saline-Volterra'', rivista "Pisa Economica" n°4, 1997</ref><br />Essendo il tronco Saline-Volterra il prolungamento della Cecina-Saline, la quale era a sua volta considerata una diramazione della Roma-Pisa, la chilometrazione fu calcolata tenendo conto come origine l'asse del FV della stazione di Roma Termini: si partiva quindi dal km 311+073,90 del FV della stazione di Saline (a quota 72 metri [[s.l.m.]]) per arrivare al km 319+121,10 del FV della stazione di Volterra (a quota 500 metri [[s.l.m.]]). L'inaugurazione del tronco avvenne domenica 15 settembre 1912, e nei primi anni la relazione Volterra-Cecina-Pisa fu assai frequentata anche perché non esistevano ancora servizi stradali in concorrenza. Il tronco Saline-Volterra corrispose quindi in pieno alle aspettative in esso riposte dagli ideatori, e funzionò egregiamente anche per il trasporto delle merci con l'impiego di due treni giornalieri integrati all'occorrenza da un vagone merci che veniva attaccatoagganciato al treno viaggiatori. Le merci in arrivo consistevano principalmente in blocchi di alabastro, legname, carbone, collettame vario, masserizie in trasloco e concimi chimici spediti a vagoni completi. Oltre ai normali vagoni viaggiatori, il trenino trasportava spesso il "vagone cellulare" adibito al trasporto dei detenuti del penitenziario, ma ebbe anche l'onore di trasportare un Saloncino del Treno Reale quando [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Re Vittorio Emanuele III]] giunse a Volterra il 22 ottobre 1925 per inaugurare l'Ara Votiva ed il Parco della Rimembranza.
 
=== Declino ===