Britannia (provincia romana): differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Campagne in Britannia del Conte Teodosio|Litus Saxonicum|Partenza dei romani dalla Britannia|Britannia postromana}}
 
[[Costanzo Cloro]] tornò in [[Britannia]] nel [[306]] con l'intento di invadere la parte settentrionale dell'[[isola]] nonostante il suo cattivo stato di [[salute]]. Poco si sa però di queste sue campagne militari, restandone pochissime testimonianze [[archeologia|archeologiche]]. Sembra però che egli abbia raggiunto le zone più a [[nord]] della Britannia e che abbia vinto una grande [[battaglia]] all'inizio dell'[[estate]], prima di tornare a [[York (Yorkshire)|Eburacum]], dove morì in quello stesso [[306]]. [[Costantino I]] aveva fatto in modo dida essere al suo fianco in quel momento, assumendo i suoi compiti in Britannia. Contrariamente al precedente [[usurpatori romani|usurpatore]], [[Clodio Albino]], egli fu in grado di usare con successo la Britannia come punto di partenza per conquistare il potere [[Impero romano|imperiale]].
 
Dal [[350]] al [[353]] la Britannia fu in mano a un nuovo usurpatore, [[Magnenzio]], che era succeduto a [[Costante I]]. Dopo la sconfitta e la [[morte]] di Magnenzio nella [[Battaglia di Mon Seleucus|battaglia del Monte Seleuco]] ([[353]]), [[Costanzo II]] inviò il suo notaio capo imperiale, [[Paolo Catena]], a dare la caccia ai sostenitori del defunto usurpatore. Le investigazioni di Paolo degenerarono in una [[caccia alle streghe]], che costrinse il ''vicarius'' [[Flavio Martino]] a intervenire. Quando Paolo, invece, sospettò Martino di tradimento, il ''vicarus'' si vide costretto ad attaccare fisicamente Paolo con una spada, con lo scopo di assassinarlo, ma alla fine si suicidò.