Duale (linguistica): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m migliorato uso delle virgole, sostituite parentesi con virgole dove il contenuto era un inciso, ristrutturato un periodo: l'inciso (generale) spiega quanto precede (particolare, specifico) e non viceversa.
mNessun oggetto della modifica
Riga 2:
Il '''duale''' in [[linguistica]] è una delle possibili realizzazioni della categoria morfologica del [[Numero (linguistica)|numero grammaticale]] che può essere espressa tanto nel nome (sostantivo e aggettivo) quanto nel pronome e nel verbo. Benché sia meno diffuso di [[singolare]] e [[plurale]], il duale è presente in molte lingue del mondo.
 
Esso è presente nelle più antiche [[lingue indoeuropee]], come il [[sanscrito]] o il [[lingua greca antica|greco antico]], nel [[Lingua lituana|lituano]] e nello [[lingua slovena|sloveno]] moderno e anche nelle [[lingue semitiche]] come l'[[lingua araba|arabo]] che ne fa tuttora uso nelle sue [[dialetti arabi|varietà moderne]], sia pure limitatamente al nome, e nell'[[egizio]].
 
Il duale è frequente per indicare parti doppie del corpo, per esempio ''le mani'', ''le narici'', ''le gambe'', ma nelle lingue che lo possiedono non è raro il suo uso anche per indicare oggetti a coppie o semplicemente coppie di oggetti o persone casuali: ''due persone'', ''due anni'', ecc. ("duale occasionale").
 
Mentre in [[lingua francese|francese]], in [[lingua tedesca|tedesco]], in [[lingua italiana|italiano]] o in [[lingua spagnola|spagnolo]], tutte lingue che non presentano la forma duale se non per tracce come per esempio in italiano ''ambo'', si è soliti anteporre al sostantivo plurale l'aggettivo numerale che ne indica la quantità esatta (''due uova'', ''due amici'', ecc.). Nelle lingue che posseggono il duale questo può bastare per indicare una quantità pari a due. Per esempio in arabo ''sanah'' "(un) anno", ''sanatayn'' "(due) anni".
 
La [[Mu'allaqat|mu'allaqa]] di [[Imru l-Qays]], una delle più famose poesie arabe, esordisce con un imperativo duale: ''Qifâ, nabki...'' "fermatevi (voi due) e piangiamo...", riferimento al fatto che il poeta si rivolgeva a due suoi compagni.
 
== Bibliografia ==
* Charles Fontinoy, ''Le duel dans les langues sémitiques'', Paris, Les Belles Lettres, 1969