Repubblica Anconitana: differenze tra le versioni

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== Contesto storico ==
[[Napoleone Bonaparte]] vittorioso nella sua campagna italiana costringe il 20 giugno [[1796]] [[papa Pio VI]] a firmare l'[[armistizio di Bologna]] in cui permetteva l'occupazione di [[Ancona]] (assieme alla stessa [[Bologna]] e [[Ferrara]]) da parte dell'esercito francese. Nel febbraio del 1797 per ordine dello stesso Napoleone nasce il Consiglio rivoluzionario o Municipalità che si pose a governo della città.

L'arrivo delle nuove idee dell'[[illuminismo]] e del [[giacobinismo]] e la liberazione dal dominio pontificio porta ad un primo momento di euforia, ma ci si rese subito conto che, per sostenere i costi della guerra, i francesi avrebbero razziato tutti gli edifici cristiani dalle loro opere d'arte, compreso il quadro della [[Duomo di Ancona#Prodigio della Madonna del Duomo|Madonna del Duomo]].

Successivamente venne firmato il [[trattato di Tolentino]] in cui si stabiliva che Ancona sarebbe stata occupata dai francesi sino alla "pace continentale", successivamente sarebbe tornata sotto lo [[Stato Pontificio]]. Proprio per evitare questo, i cittadini, ma anche la Municipalità, spingevano per la proclamazione della repubblica. Intanto con il [[trattato di Campoformio]] la pace fra [[Francia]] ed [[Austria]] era fatta e, secondo gli accordi di Tolentino, Ancona doveva tornare sotto il dominio pontificio.
 
== La repubblica anconitana ==