Guerra preventiva: differenze tra le versioni
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'''Guerra preventiva''' (o un '''colpo preventivo''') è il tentativo di respingere o sconfiggere un'offensiva o un'[[invasione]] percepita come inevitabile, o per ottenere un vantaggio strategico in un'imminente [[guerra]], (presumibilmente inevitabile), ''prima che la minaccia si materializzi''.
== Nel diritto internazionale ==
La [[legittima difesa]], nazionale o collettiva, è limitata ad una risposta ad un attacco armato, a norma dell'articolo 51 della [[Carta delle Nazioni Unite]]. Eppure, sia nel diritto internazionale che nella [[polemologia]]<ref>Rachel Bzostek, ''Why Not Preempt? (Justice, International Law and Global Security)'', 0754670570, 9780754670575, 9780754689768 Ashgate 2008.</ref> si tenta di argomentare la praticabilità dell'attacco preventivo.
== Approccio classico ==
In un classico approccio,
Il primo teorico della guerra preventiva fu [[Carl Schmitt]], giurista e filosofo tedesco, che fornì la base filosofica alla tesi hitleriana dell'aggressione contro la Polonia in chiave di guerra preventiva. Quando Hitler invase la Polonia, l'autorevole giurista giustificò la legalità della guerra preventiva con le esigenze della sicurezza nazionale tedesca a cui serviva un ''[[Grossraum]]'', una sfera d'influenza capace di proteggere il Reich dalle "''orde''" bolsceviche che premevano sui confini orientali.
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== I quattro elementi di Sofaer ==
Lo studioso [[Abraham D. Sofaer]] individua quattro elementi fondamentali per giustificare la
# La natura e l'entità della minaccia coinvolti;
# La probabilità che la minaccia si concretizzi a meno che non venga presa un'azione preventiva;
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