Prete Gianni: differenze tra le versioni

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{{NN|storia medievale|settembre 2015}}
[[File:Prester John.jpg|thumb|Il Prete Gianni sul trono in una mappa dell'Africa Orientale, tratto da un atlante del [[1558]].]]
Il '''Prete Gianni''' ({{latino|Presbyter Iohannes}}) è un [[personaggio letterario|personaggio]] [[leggenda]]rio molto popolare in [[Medioevo|epoca medievale]], {{citazione necessaria|tanto che, secondo i [[poema|poemi]] del [[Materia di Britannia|ciclo bretone]], il [[santo Graal]] sarebbe stato trasportato proprio nel suo regno}}.<br />
 
Furono avanzate varie ipotesi, ma l'origine del nome e l'identità rimangono inspiegati. Per [[Jacques de Vitry]] si trattava dello stesso [[Gengis Khan]], per [[Vincenzo di Beauvais]] di un imperatore indiano; negli ''Annales sancti Rudberti Salirburgensis'' è identificato in Abaka, secondo re mongolo di Persia; per [[Odorico da Pordenone]] fu un principe cinese, mentre per [[Marco Polo]] e [[Alberico delle Tre Fontane]] un sovrano [[keraiti|keraita]] (popolazione mongola convertita al [[nestorianesimo|cristianesimo nestoriano]])<ref>Il milione, Istituto Geografico deAgostini, 1955, pg. 428</ref>.
 
Anche l'ubicazione del reame rimane sconosciuta: "Man mano che i viaggiatori europei si allontanavano dall'Occidente, il Prete Gianni recedeva verso lontananze sempre più mitiche: dagli Urali alla Persia e all'India, dalla Mongolia alla Cina, all'Indocina e alla Manciuria. Ciò che restava fissa era la strabiliante ricchezza del Prete e la sua volontà di accostarsi alla dottrina di Roma. (...) Poi quando l'Asia sembrò non offrire nuovi appigli alle speranze di trovarvi un valido alleato (...) fu la volta dell'Africa: l'Egitto prima, la Nubia infine l'Etiopia».<ref>Il milione, Ettore Camesasca, Milano 1977, nota</ref>.