Vallo Alpino del Littorio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 38:
|Comandanti =
|Occupanti = [[Guardia alla Frontiera]] fino al [[1945]], [[Alpini d'Arresto]] e [[Fanteria d'Arresto]] fino al [[1992]].
|Azioni di guerra = [[Battaglia delle Alpi Occidentali]].
|Eventi = Recupero di alcune opere sul confine nord in ambito NATO.
|Note = Dopo i trattati di Pace di Parigi e le modifiche dei confini italiani, parte delle opere del Vallo Alpino sono passate in territorio francese e sloveno.
Riga 47:
Il '''Vallo Alpino del Littorio''', noto anche brevemente come '''Vallo Alpino''' (in [[lingua francese|franc.]] ''Val Alpin'' o ''Mur des Alpes'', in [[lingua tedesca|ted.]] ''Alpenwall'', in [[lingua slovena|slov.]] ''Alpski zid'', in [[lingua inglese|ingl.]] ''Alpine Wall''), è un sistema di fortificazioni formato da opere di difesa ([[bunker]]), voluto da [[Benito Mussolini|Mussolini]] e costruito durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio fascista]] prima della [[seconda guerra mondiale]] per proteggere il confine italiano dai paesi limitrofi, cioè [[Francia]], [[Svizzera]], [[Austria]] e [[Jugoslavia]].
 
Il termine "vallo" deriva dall'antica costruzione difensiva romana denominata ''[[vallum]]''.<ref>Y. Le Bohec, L'esercito romano da Augusto a Caracalla, Roma 1992.</ref> Pur essendo stato costituito nel [[1931]], la denominazione Vallo Alpino del Littorio venne ufficializzata solamente il 13 marzo [[1940]] in un discorso pronunciato dal Sottosegretario alla Guerra generale [[Ubaldo Soddu]].<ref>{{Cita |Bernasconi & Muran 2009 |pp. 84-85 e 190 |Bernasconi 2009 }}.</ref> La costruzione sul confine ex austriaco, divenuto confine tedesco dopo l'[[Anschluss|annessione dell'Austria alla Germania]] il 13 marzo [[1938]], ebbe inizio nel [[1939]] a seguito della diffidenza che Mussolini manifestava verso la [[Germania]] di [[Adolf Hitler|Hitler]]. Quest'ultimo tratto venne battezzato dalle popolazioni delle zone interessate ai lavori "''Linea non mi fido''", con evidente riferimento ironico alla [[Linea Sigfrido]],<ref>{{cita libro|cognome=Bernasconi |nome=Alessandro |coautori=Giovanni Muran |titolo= Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige |annooriginale=1999 |meseoriginale= maggio |editore=Temi |città= Trento |p=15 |capitolo=Capitolo primo "IL VALLO ALPINO DEL LITTORIO: LA SUA EPOCA", § Noi siamo all'epoca delle Nazioni murate |citazione=''14 febbraio 1940: L'ultima seduta della Commissione Suprema di Difesa: "Ribadisce (il Duce) il suo proposito di chiudere le frontiere; noi siamo all'epoca delle Nazioni murate!"''<br />Durante la non belligeranza italiana nel conflitto europeo, la diffidenza verso la Germania di Hitler diede un ulteriore impulso alla costruzione del Vallo Alpino del Littorio; quest'ultimo venne battezzato dalle popolazioni alpine interessate ai lavori: "la Linea Non Mi Fido". E a ben ragione!<br />Abbiamo ritenuto opportuno riportare integralmente alcuni passi della memorialistica edita dai vari Generali, Capi di Stato Maggiore Esercito che sono stati protagonisti dei fatti d'arme italiani della II Guerra Mondiale. […]<br />Seguono citazioni di [[Mario Roatta]], del [[Carlo Favagrossa|Generale Favagrossa]], di [[Pietro Badoglio]] e di [[Dino Grandi]].<br />[…]In realtà, dopo aver consultato numeroso materiale d'archivio si può sicuramente affermare che molto prima della firma del Patto d'Acciaio, il Duce, concordemente con lo Stato Maggiore Regio Esercito, portava avanti la progettazione, costruzione, miglioramento delle opere già eseguite alla frontiera settentrionale|isbn=88-85114-18-0 }} Per ulteriori informazioni sulla "diffidenza di Mussolini verso l'alleato Hitler" vedere il seguito del capitolo citato e l'opera degli stessi autori {{cita libro|cognome=Bernasconi |nome=Alessandro |coautori=Giovanni Muran |titolo= Il testimone di cemento - Le fortificazioni del "Vallo Alpino Littorio" in Cadore, Carnia e Tarvisiano |annooriginale=2009 |meseoriginale= maggio |editore=La Nuova Base Editrice |città= Udine |isbn=86-329-0394-2 }}.</ref> e quindi cosi'così utilizzata dalle popolazioni dove veniva costruito.<ref>Bernasconi Alessandro e Prünster Heimo, ''L'occhio indiscreto - Das indiskrete Auge'', ed. curcuegenovese, 978-88-6876-121-9</ref>
 
Prima della [[seconda guerra mondiale]], le opere di difesa erano presidiate dalle unità della "GaF", il corpo di [[Guardia alla frontiera|Guardia alla Frontiera]], specificatamente creato per il presidio delle opere fortificate, il cui motto era «''Dei sacri confini guardia sicura''». La situazione [[geopolitica]] venutasi a creare nel dopoguerra portò al ripristino parziale e alla messa in funzione delle opere dell'ex Vallo Alpino Settentrionale, che tornarono operative dall'inizio degli [[anni 1950]] fino al [[1992]], presidiate da reparti appositamente dedicati allo scopo: [[Alpini d'Arresto]] e [[Fanteria d'arresto|Fanti d'Arresto]].<ref>{{Cita|Bernasconi & Muran 2009|p. 9|Bernasconi 2009}}.</ref>