Primo maresciallo dell'Impero: differenze tra le versioni

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== Storia ==
La legge 2 aprile [[1938]], n. 240 <ref name=":0">[http://augusto.agid.gov.it/gazzette/index/download/id/1938077_P1 Legge 2 aprile 1938, n. 240, ''Creazione e conferimento del grado di Primo Maresciallo dell'Impero'', pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del Regno n. 77 del 4 aprile 1938].
 
note:
</ref> istituì in soli due articoli il nuovo grado supremo delle Forze armate del Regno d'Italia: <blockquote>«Art. 1.</blockquote><blockquote>È creato il grado di Primo Maresciallo dell'Impero.</blockquote><blockquote>Art. 2.</blockquote><blockquote>Tale grado è conferito a Sua Maestà il Re Imperatore e a Benito Mussolini, Duce del Fascismo» <ref name=":0" />.</blockquote>L'attribuzione fu quindi conferita esclusivamente a re [[Vittorio Emanuele III]], quale Capo dello Stato, e a [[Benito Mussolini]] nella sua funzione di Duce del Fascismo, il quale ricopriva anche la carica [[Capo del governo primo ministro segretario di Stato|Capo del Governo, Primo ministro e Segretario di Stato]].
 
Da questo fatto si generò una polemica negli ambienti monarchici, che non concepivano nella [[Grado (militare)|gerarchia militare]] l'equiparazione del [[Re]] ad un'altra personalità, fosse anche il Capo del Governo.
 
Il Re si rifiutò, in un primo tempo, di firmare la legge, anche perchèperché non ne era stato preventivamente informato e le modalità di approvazione parlamentare erano alquanto irrituali (basti dire che l'intero iter di approvazione da parte delle due camere si svolse nella giornata del 30 marzo 1938)<ref>V. [http://blog.lexitalia.it/?p=164 Giovanni Virga, ''Il Consiglio di Stato alle prese con la spinosa questione del “primo maresciallato dell'Impero” '', 22 agosto 2010].</ref>. La questione fu sottoposta, per un [[parere]], all'allora Presidente del [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]], il celebre giurista [[Santi Romano]], che ritenne legittima l'istituzione del grado e la sua attribuzione al Re e al Capo del Governo.
 
Su tale parere re Vittorio Emanuele III ebbe a pronunciare parole durissime: <blockquote>«I professori di diritto costituzionale, specialmente quando sono dei pusillanimi opportunisti, come il professor Santi Romano, trovano sempre argomenti per giustificare le tesi più assurde: è il loro mestiere; ma io continuo ad essere della mia opinione. Del resto non ho nascosto questo mio stato d'animo ai due presidenti delle Camere, perché lo rendessero noto ai promotori di questo smacco alla Corona, che dovrà essere l'ultimo». <ref>[[Renzo De Felice]], ''Mussolini il duce – Lo Stato totalitario'', Einaudi ed., 1996, pag. 33.</ref></blockquote>L'autore John Gooch dichiara in una sua opera che il grado spettò anche al [[Pietro Badoglio]], a seguito della nomina a Capo del Governo, pur apparendo il fatto dubbio, in quanto la legge istitutiva indicava espressamente i soli Vittorio Emanuele III e Benito Mussolini quale beneficiari del grado onorifico.<ref>[https://books.google.it/books?id=p2qj8VHx4kcC&pg=PA16&lpg=PA16&dq=etiopia+generale+Melchiade+Gabba&source=bl&ots=tYtTgBbetH&sig=fF_E7AWR8bXDcJno4ohHK5QfYnY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiXndz_wtDRAhXGvBQKHUeZBos4ChDoAQgtMAQ#v=onepage&q=Melchiade%20Gabba&f=false John Gooch, ''Mussolini and His Generals'', Cambridge, 2007, pagina 239]</ref>
 
La legge istitutiva è stata abrogata definitivamente nel 2009.<ref>[http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2009-02-18;9 Legge, 18 febbraio 2009, n. 9, ''Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200, recante misure urgenti in materia di semplificazione normativa'', pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 42 del 20 febbraio 2009, supplemento ordinario n. 25], entrata in vigore il 21 febbraio 2009.</ref>