Die Neue Zeit: differenze tra le versioni

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[[File:Neuezeit.jpg|thumb|right|Il primo numero della rivista, del 1883]]
'''''Die Neue Zeit''''' (''Il nuovo tempo'') è stata una rivista politica tedesca di orientamento [[socialismo|socialista]] e [[marxismo|marxista]] pubblicata in Germania dal [[1883]] al [[1923]]. Fondata e diretta da [[Karl Kautsky]], ha accolto gli articoli e i contributi di molti grandi teorici socialisti dell'epoca, come [[Rosa Luxemburg]], [[Eduard Bernstein|Bernstein]], [[Trockij]], [[Wilhelm Liebknecht]], [[Aleksandr L'vovič Parvus|Parvus]], [[Georgij Plechanov|Plechanov]]. La rivista ebbe un ruolo importante nell'ambito del dibattito sul [[revisionismo del marxismo|revisionismo bernsteiniano]].
 
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Questo accordo fu presto rimesso in questione a causa dei disaccordi sull'orientamento editoriale della pubblicazione. Infatti, Braun pensava a una rivista teorica destinata a un pubblico intellettuale. Kautsky, invece, auspicava di farne uno strumento di propaganda e perciò mirava a un pubblico molto più ampio<ref name="Schu26"/>. Nel marzo 1883 Braun lasciò la società e qualche anno più tardi fondò una rivista più vicina al suo disegno, l'''Archiv für Sozialpolitik und Statistik''<ref name="Schu26"/>.
 
Per Kautsky la fondazione della ''Neue Zeit'' coincise con il suo definitivo approdo al marxismo. nel 1884 lasciò la germaniaGermania per l'Inghilterra dove incontrò Marx ed Engels. Dopo la morte di Marx, rimase in contatto continuo con Engels, che influenzò così direttamente i contenuti della rivista<ref name="Schu31">Schumacher op. cit. pag. 31</ref>.
 
In questa visione decisamente marxista, la rivista non doveva solamente servire a colmare le carenze teoriche di una SPD ancora traumatizzata dal ''Sozialistengesetz'', ma doveva anche indirizzarsi al proletariato per fargli comprendere il funzionamento del movimento e le sue lotte<ref name="Schu30">Schumacher op. cit. pag. 30</ref>.
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Durante tutto questo periodo la ''Neue Zeit'' uscì mensilmente. A dispetto delle ambizioni di Kautsky, non arrivò a raggiungere un pubblico molto ampio. All'inizio gli abbonati non erano più di 2.500<ref name="Schu32">Schumacher op.cit. pag. 32</ref>. E di conseguenza la rivista faceva fatica a raggiungere l'equilibrio finanziario. Verso il 1884 la società era in deficit di 4.000 marchi, ovvero circa metà del capitale<ref name="Schu32"/>. Per rendere più stabile la rivista, la casa editrice Dietz decise di allegarla a una delle sue collezioni più redditizie, la "Biblioteca internazionale dei classici del Socialismo", di cui Karl Kautsky divenne il direttore responsabile<ref name="Schu32"/>.
 
Dopo l'abrogazione della legge contro i Socialisti la ''Neue Zeit'' cambiò radicalmente: divenne settimanale e allargò il pubblico dei lettori fino a quasi 10.000 abbonati all'inizio degli anni Novantanovanta dell'Ottocento<ref name="Schu32"/>. In questo contesto giuridico chiarito, Kautsky si circondò di una redazione ormai permanente. Nel 1891, per la prima volta, il [[colophon]] elencava i principali collaboratori: [[August Bebel]], [[Eduard Bernstein]], [[Friedrich Engels]], [[Paul Lafargue]], [[Max Schippel]] e [[Friedrich Adolph Sorge]]<ref name="Schu33"/>. Questo elenco si modificò nel tempo: [[Wilhelm Liebknecht]] e [[Franz Mehring]] vi entrarono a partire dal 1892, poi [[Heinrich Cunow]] dal 1899<ref name="Sc">Schumacher op.cit. pag. 33-34</ref>, mentre il nome di Eduard Bernstein sparì nel [[1900]]. Parallelamente la rivista disponeva di vari corrispondenti fissi come [[Charles Rappoport]] e [[Hubert Lagardelle]] dalla Francia o [[Ischtiraki]]<ref>[http://hdl.handle.net/10622/ARCH00712.D%20XX%20441?locatt=view:pdf Kautsky-Archiv, IISG Amsterdam, Brief Schrader an Kautsky, 1900, DXX-441]</ref> e [[Friedrich Schrader]] da Costantinopoli. Vantava infine collaboratori intermittenti come [[Rosa Luxemburg]], [[Trockij]] e [[Aleksandr L'vovič Parvus|Parvus]].
 
Il numero di lettori diminuì a metà degli anni Novantanovanta: nel 1896 gli abbonati erano scesi a quota 4.000 abbonati, poi il loro numero si stabilizzò intorno ai 7.000 nel corso del primo decennio del Novecento<ref name="Schu33"/>. Era in ogni modo chiaro che il progetto iniziale di Kautsky di iniziare il proletariato alla teoria marxista non si era realizzato: la rivista era letta solo dagli intellettuali di sinistra e da alcuni funzionari di partito<ref name="Schu33"/>. Inoltre, subiva la concorrenza di altre riviste, come la rivista revisionista di Johann Sassenbach, ''Der sozialistische Akademier''<ref name="Schu33"/>. Nonostante tutto, la ''Neue Zeit'' riuscì ad imporsi come rivista ufficiale della SPD: dal 1901 al 1914 si sottotitolò "Settimanale della socialdemocrazia tedesca" (''Wochenschrift der deutschen Sozialdemocratie'')<ref name="Schu36">Schumacher op.cit. pag. 36</ref>.
 
== Struttura editoriale ==