Medioevo: differenze tra le versioni

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=== Città e campagne nel Medioevo ===
Dopo la carestia del [[1347]] e la catastrofica [[epidemia]] del [[1348]], la popolazione fu decimata, e la scomparsa di un numero impressionante di individui ebbe una serie di effetti sulle campagne e città europee. L’[[Europa]] subì alcuni cambiamenti di segno opposto a quelli che l’avevano caratterizzata tra [[X secolo|X]] e [[XIII secolo|XIII]] secolo, quando la popolazione era cresciuta, erano nati villaggi e città, si coltivavano nuove terre. In molte aree la [[natura]] riprese il sopravvento, e fra Tre e Quattrocento aumentarono le terre destinate alla pastorizia, ma la crisi offrì anche l’occasione per un grandioso processo di trasformazione: alcune città decaddero e molti centri si trovarono in difficoltà; altri tuttavia presero vigore, per cui non si verificò una decadenza come quella del periodo [[Alto Medioevo|altomedievale]].
 
Dal [[X secolo|X]] al [[XIV secolo|XIV]] secolo ci fu una [[crescita economica]] e demografica senza precedenti; con il crescere demografico si intensificarono produzione e scambi, bonifiche, costruzioni di ponti, canali e strade, realizzazioni di nuovi [[Borgo|borghi]] e mercati. In molte zone fu raggiunto il livello di massima saturazione in età preindustriale, e fu grazie a questa espansione che si delineò l’[[Europa]] che si è contraddistinta come civiltà urbana.
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L’accrescimento delle aree coltivate non dipese però soltanto dalla disponibilità di terre, ma dalla possibilità e capacità di mettere a frutto e sviluppare altre risorse-chiave: le tecniche e la quantità di lavoro umano.
 
Nuovi [[Aratro|aratri]], [[Ruota|ruote]], ferrature di animali, nuovi gioghi, così come la [[Rotazione triennale delle colture|rotazione triennale]], permisero incrementi della produttività ma non furono la causa della crescita, anche perché le prime regioni europee nelle quali risultano presenti non furono anche le prime nella trasformazione economica, ed altre novità, quali i [[Mulino ad acqua|mulini ad acqua]], si diffusero nelle zone più precocemente investite dalla crescita solo dopo che questa si era già manifestata. Il mutamento tecnologico medievale fu dunque un fenomeno più complesso dell’adozione di nuovi attrezzi o di una specifica pratica agricola; importate dall’[[Asia]] quasi tutte le principali “invenzioni” medievali si diffusero man mano che fu necessario far fronte ai bisogni dell’[[Crescita demografica|aumento demografico]], quindi possiamo definirle una conseguenza e non la causa di esso.
 
Anche il rendimento agricolo migliorò, ma per [[ettaro]] e su scala pluriennale, via via che i sistemi altomedievali, basati su un’[[agricoltura estensiva]] e su prolungati periodi di riposo dei terreni, lasciavano il posto a coltivazioni sempre più frequenti e specializzate, e ad una presenza più intensa del lavoro umano: fu necessario infatti un notevole incremento della quantità e qualità di lavoro per garantire raccolti sufficienti.
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=== Monografie ===
 
 
 
* {{Bibliografia|Sergi, 2003|[[Giuseppe Sergi]], ''[[L'idea di Medioevo]]'', Roma, 2003. ISBN 88-7989-406-4.}}