Monti Sicani: differenze tra le versioni

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== Archeologia ==
Con molta probabilità, i Monti Sicani sono stati abitati in epoca preistorica dai ''[[Sicani]]'' che occupavano la Sicilia centro-meridionale circa 13.000 anni fa come risulta dai reperti della [[Grotta dell'Acqua Fitusa]] sita nel territorio di [[San Giovanni Gemini]]. A partire dal VI secolo a.C. alle popolazioni [[Popoli indigeni|indigene]] seguirono varie dominazioni da parte di [[greci]], [[romani]], [[arabi]], ecc.
Il territorio dei Monti Sicani custodisce in aree archeologiche i segni della presenza dell'antico popolo dei [[sicani]]. Di grande interesse anche alcuni elementi caratteristici dell'antica civiltà rurale: il ''pagliaio'' (esempio di abitazione destinata agli allevatori nomadi), il ''[[Baglio (architettura)|baglio]]'' (struttura abitativa più complessa, utilizzata dai contadini stanziali).
 
L’intero comprensorio sin da epoca preistorica è stato interessato da attività agro-silvo-pastorali che hanno fortemente inciso sull’attuale fisionomia e struttura del paesaggio. Gran parte delle cenosi forestali, pertanto, sono scomparse e gli aspetti residuali, talora di notevole pregio, si presentano spesso degradati. I segni più evidenti della presenza antropica sono visibili nella parte meridionale e centro-orientale, mentre nella porzione centro-occidentale sono frequenti ecosistemi di rilevante valore naturalistico.
Una recente ricerca archeologica ha identificato 12 siti con concentrazioni di ceramica che vanno dalla [[Età del rame|Età del Rame]] medio e del [[Età del bronzo|Bronzo]] al Periodo classico, [[Medioevo]] fino al Periodo tardo moderno con strutture in pietra a secco legate soprattutto ad attività pastorali.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Castrorao Barba A., Rotolo P., Marino P., Vassallo S., Bazan G.|linkautore=|anno=2016|titolo=Harvesting memories project: ricognizioni archeologiche nelle Contrade Castro e Giardinello e nell’area di Monte Barraù (Corleone, Palermo)|rivista=Notiziario Archeologico della Soprintendenza di Palermo|volume=|numero=13|pp=2-36|wkautore2=Pasquale Marino (botanico)}}</ref>
 
Tra i toponimi più frequentemente citati nell’antichità, per il territorio vi è quello di [[Cammarata]], attribuito sia al paese sia alla Montagna che lo sovrasta. Parlando dell’Etna, [[Plinio il Vecchio|Plinio]] ([[Naturalis historia]] III, VIII) scrive: “''Mons [[Etna|Aetna]] nocturnis mirus incendiis. Crater eius patet ambitu stadiorum XX. Favilla Tauromenium et Catanam usque pervenit fervens, fragor verso ad Maronem et Gemellos colles''”. L’identificazione del [[Monte Cammarata|Monte di Cammarata]] come uno dei Colli gemelli viene accreditata da diversi storici. Infatti, grazie alla sua peculiare collocazione geografica, Monte Cammarata costituisce uno dei punti panoramici più suggestivi della Sicilia.  Di massimo grado è l’indice di intervisibilità costiera che conferma pertanto quanto citato da Plinio relativamente al fragore emanato dall’Etna, durante le eruzioni, visibile anche dai Colli gemelli. Dalla sommità del rilievo, nelle giornate serene, è possibile scorgere il Canale di Sicilia, la catena dei Sicani fino a [[Rocca Busambra]], alcuni [[Monti di Palermo]], il [[Mar Tirreno]], le [[Madonie]], i [[Nebrodi]], l’[[Etna|Etn]]<nowiki/>a e la collina centrale della Sicilia, fino a [[Caltanissetta]] ed Enna. 
== Lineamenti fisiografici ==
{{immagine grande|Pano_Sicani.jpg|800px|Veduta panoramica dei monti Sicani (versante sud-occidentale)}}
 
Una recente ricerca archeologica ha identificato 12 siti con concentrazioni di ceramica che vanno dalla [[Età del rame|Età del Rame]] medio e del [[Età del bronzo|Bronzo]] al Periodo classico, [[Medioevo]] fino al Periodo tardo moderno con strutture in pietra a secco legate soprattutto ad attività pastorali.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Castrorao Barba A., Rotolo P., Marino P., Vassallo S., Bazan G.|linkautore=|anno=2016|titolo=Harvesting memories project: ricognizioni archeologiche nelle Contrade Castro e Giardinello e nell’area di Monte Barraù (Corleone, Palermo)|rivista=Notiziario Archeologico della Soprintendenza di Palermo|volume=|numero=13|pp=2-36|wkautore2=Pasquale Marino (botanico)}}</ref>
 
Il territorio dei Monti Sicani custodisce in aree archeologiche i segni della presenza dell'antico popolo dei [[sicani]]. Di grandenotevole interesse anchesono alcuni elementi caratteristici dell'antica civiltàpopolazione rurale: il ''[[pagliaio]]'' (esempio di abitazione destinata agli allevatori nomadi), il ''[[Baglio (architettura)|baglio]]'' (struttura abitativa più complessa, utilizzata dai contadini stanziali).
[[File:Panorama dei Monti Sicani.png|alt=|miniatura|577x577px|Panorama dei Monti Sicani. A sinistra la Diga Fanaco, sullo sfondo Monte Cammarata.]]
 
== Lineamenti fisiografici ==
=== Geologia ===
Il complesso montuoso dei Sicani è costituito da una base di [[Calcari selciferi]] stratificati depositatisi nel [[Mesozoico]], di colore grigio avorio e con noduli di [[selce]], ai quali seguono, verso il basso, calcari cristallini a volte dolomitici attribuibili al Trias. Queste tipologie sono evidenti sul [[Monte Cammarata]], [[Monte delle Rose|Monte Rose]] e in contrada La Montagnola. Su questa base nel [[Cretacico|Cretaceo]]-[[Eocene]] si è depositato uno strato di calcare marnoso, sottilmente stratificato, con intercalazioni di selce, di colore rosa chiaro tendente al bianco nella parte superiore. Tale tipologia si riscontra alla base di Monte Cammarata. Al Miocene inferiore risale lo strato di [[Flysh Numidico]] e arenarie glauconitiche. Al [[Tortoniano]] sono attribuibili [[Rocce sedimentarie clastiche|conglomerati]], [[Arenaria|arenarie]], marne, [[Argilla|argille]] grigio azzurre e [[Sabbia|sabbie]] che si rinvengono a ridosso del vallone Granchiara. Al [[Pliocene italiano|Pliocene]]-[[Messiniano]] i [[trubi]] e la [[Formazione gessoso-solfifera|serie gessoso solfifera]], al Pliocene argille, marne, calcareniti e sabbie. Di recente deposizione sono i detriti nei vari versanti montuosi e il materiale alluvionale lungo il fiume Platani.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=|coautori=Domina G., Marino P., Castellano G., Amato F., Cambria S., Cancellieri L., Crisafulli A., Cristaudo A., Faraoni F., Galesi R., Guarino R., Lattanzi E., Lavezzo P., Longo D., Maiorca G., Peccenini S., Perrino E.V., Salerno G., Scolastri A., Soldano A., Stinca A., Wagensommer R.P., Xibilia L., Raimondo F.M.|anno=2015|titolo=Contributo alla conoscenza floristica dei monti Sicani (Sicilia): resoconto dell’escursione del Gruppo di Floristica (S.B.I.) nel 2012|rivista=INFORMATORE BOTANICO ITALIANO|volume=47|numero=2|p=|url=http://www.societabotanicaitaliana.it/SBI/IBI%2047%20(2)%202015/155-177%20Domina%20et%20al%20-%20Resoconto%20dell'escursione%20sui%20monti%20Sicani%20(Sicilia).pdf|wkautore2=Francesco Maria Raimondo|wkautore3=Pasquale Marino (botanico)|urlarchivio=}}</ref>
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===Flora===
Sulla base delle recenti esplorazioni botaniche, la flora dei Monti Sicani ammonta a circa 1000 [[Taxon|taxa]] specifici ed intraspecifici. Le famiglie più ricche di taxa sono le ''[[Asteraceae]]'', ''[[Poaceae]]'', ''[[Fabaceae]]'', ''[[Apiaceae]]'', ''[[Brassicaceae]]'', ''[[Lamiaceae]]'', ''[[Liliaceae]]'', ''[[Orchidaceae]]'', ''[[Caryophyllaceae]]'' e le ''[[Scrophulariaceae]]''. Tra i generi più ricchi di specie, ''[[Trifolium]]'' è quello più rappresentativo seguito da ''[[Ophrys]]'', ''[[Medicago]]'', ''[[Ranunculus]]'', ''[[Silene]]'', ''[[Allium]],'' ''[[Bromus]]'', ''[[Carex]]'' e ''[[Lathyrus]]'', ''[[Euphorbia]]'', ''[[Sedum]]'', ''[[Galium]]'' e ''[[Vicia]]'', ''[[Orchis]]'', ''[[Geranium]]'' e ''[[Brassica]]''. Sotto l’aspetto biologico, le [[terofite]], le [[Aerolite|emicriptofite]] e le [[geofite]] sono quelle che hanno maggiore incidenza percentuale. Il contingente [[Corologia|corologico]] più consistente è quello [[Corologia|stenomediterraneo]], rilevante è l’incidenza di quello [[Corologia|eurimediterraneo]] e dei corotipi mediterraneo-montano ed eurasiatico. L’[[endemismo]] incide per circa il 10% rispetto al totale della flora presente nell'area; buona parte di tale contingente è strettamente connesso ai principali rilievi montuosi.<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Marino P., Castellano G., Bazan G., Schicchi R.|linkautore=|titolo=Carta del paesaggio e della biodiversità vegetale dei Monti Sicani sud-orientali (Sicilia centro-occidentale)|rivista=|volume=16|numero=|pp=3-60|abstract=|url=http://www.academia.edu/download/47524406/2005_Marino-Sicani_3-60_Q16.pdf|wkautore2=Pasquale Marino (botanico)|wkautore3=Rosario Schicchi}}</ref>.
 
===Fauna===
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==Clima==
l clima dei Monti Sicani è diversificato in funzione dell’altitudine, dell’esposizione dei versanti e dell’orografia. Le precipitazioni medie variano da 600 a 1050 mm annui e le temperature medie annue da 14,6 a 18,5 °C; i [[Bioclimatologia|termotipi]] variano dal supramediterraneo inferiore per le vette più alte al mesomediterraneo superiore ed inferiore alle quote intermedie sino al termomediterraneo superiore alle quote più basse.<ref name=":0" /> Le precipitazioni nevose hanno una durata media di 4-5 giorni/anno e di 7-8 giorni di permanenza al suolo, per le fascie comprese tra 600 e 1000 m s.l.m. Sulla base degli eventi registrati in anni particolari (1942, 1949, 1956, 1962, 1963, 1971, 1981, 1986, 1988, 1999, 2005, 2014, 2017), nei rilievi maggiori si riscontrano episodi di notevole intensità con pemanenze al suolo della neve di circa che talvolta raggiunge 1-2 mesi. In alcune aree del territorio le precipitazioni (pioggia, neve, grandine) sono incrementate dalla nebbia. Tale fenomeno è frequente nell’area centro-occidentale del territorio, fino alle zone sommitali dei rilievi e lungo l’asta del Fiume Platani fino a circa 400 m di quota.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Marino P., Castellano G., Bazan G., Schicchi R.|linkautore=|titolo=Carta del paesaggio e della biodiversità vegetale dei Monti Sicani sud-orientali (Sicilia centro-occidentale)|rivista=|volume=16|numero=|pp=3-60|abstract=|url=http://www.academia.edu/download/47524406/2005_Marino-Sicani_3-60_Q16.pdf|wkautore2=Pasquale Marino (botanico)|wkautore3=Rosario Schicchi}}</ref>
 
Sul territorio dei Sicani sono presenti le stazioni meteorologiche [[stazione meteorologica di Bivona|di Bivona]], [[stazione meteorologica di Corleone|di Corleone]], [[stazione meteorologica di Lercara Friddi|di Lercara Friddi]] e [[stazione meteorologica di Prizzi|di Prizzi]].
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==Il Parco dei Monti Sicani==
{{vedi anche|Parco dei Monti Sicani}}
Il parcoParco è stato istituito dall'assessorato regionale al Territorio e Ambiente con decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n.40 del 21 settembre 2012. Con l'istituzione del parco le seguenti riserve: [[Riserva naturale orientata Monte Cammarata]], [[Riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco]], [[Riserva naturale orientata Monte Carcaci]], [[Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio]], sono state soppresse perché ricomprese nel territorio del Parco.
 
==Note==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
* Bazan G., [[Pasquale Marino (botanico)|Marino P]]., [[Riccardo Guarino|Guarino R.]], Domina G., [[Rosario Schicchi|Schicchi R.]], 2015. ''Bioclimatology and vegetation series in Sicily: a geostatistical approach''. Ann. Bot. Fennici 52: 1-18.[https://www.researchgate.net/publication/271544141_Bioclimatology_and_Vegetation_Series_in_Sicily_A_Geostatistical_Approach]
* Bianchini G., Gambassini P., 1973. ''La grotta dell’acqua fitusa (Agrigento).'' I. ''Gli scavi e l’industria litica''.– Rivista di scienze preistoriche, 28 (1-1973).
* Bonomo R., [[Francesco Maria Raimondo|Raimondo F.M.]], Castiglia G., Lentini F., 1977. Aspetti di vegetazione palustre, prativa e forestale in località “Salaci” di Cammarata con riferimento alla florula medicinale. – Atti Accad. Sci. Palermo, s.4, 37(1): 3-50.
* Castrorao Barba A., Rotolo P., [[Pasquale Marino (botanico)|Marino P.]], Vassallo S., Bazan G., 2016. ''Harvesting memories project: ricognizioni archeologiche nelle Contrade Castro e Giardinello e nell’area di Monte Barraù (Corleone, Palermo)''. Notiziario Archeologico della Soprintendenza di Palermo 13: 2-36.
* Marcenò’ C., Colombo P., Princiotta R., 1985. ''Ricerche climatologiche e botaniche sui Monti Sicani (Sicilia centro occidentale)'': La flora. Naturalista Siciliano, 8: 69-133. 
* [[Pasquale Marino (botanico)|Marino P.]], Castellano G., Bazan G., [[Rosario Schicchi|Schicchi R.]], Carta del paesaggio e della biodiversità vegetale dei Monti Sicani sud-orientali (Sicilia centro-occidentale)<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/attachments/51921089/download_file?st=MTQ4ODU2NTY4OCw1LjYxLjAuNjgsNTE0MTIxMDI%3D&s=swp-toolbar|titolo=Carta del paesaggio e della biodiversità vegetale dei Monti Sicani Sud-Orientali (Sicilia centro-occidentale)}}</ref>. Quaderni di botanica ambientale e applicata 16: 3-60. Allegati: Tavola 1, Tavola 2.
 
==Voci correlate==