Mario Tchou: differenze tra le versioni
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Egli considerava l'Italia «...allo stesso livello dei paesi più avanzati nel campo delle macchine calcolatrici elettroniche dal punto di vista qualitativo. Gli altri però ricevono [[Aiuti di Stato|aiuti enormi dallo Stato]]. Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] stanziano somme ingenti per le ricerche elettroniche, specialmente a scopi militari. Anche la Gran Bretagna spende milioni di sterline. Lo sforzo di Olivetti è relativamente notevole, ma gli altri hanno un futuro più sicuro del nostro, essendo aiutati dallo Stato»<ref name="SiR">[http://www.scienzainrete.it/italia150/mario-tchou Mario Tchou] da ''Scienza in rete''</ref>.
===Ultimi anni : l`ipotesi di sviluppo del settore elettronico e la morte===
Il giovane ingegnere cercò personalmente di avvicinarsi a [[Ivrea]], la sede storica [[Piemonte|piemontese]] dell'Olivetti, per abbattere il muro di diffidenza che gli impiegati del settore meccanico avevano nei confronti della neonata divisione elettronica. Ma anche i tentativi di Tchou si dimostrarono vani: il settore meccanico e quello elettronico restarono divisi, come le rispettive sedi, l'una a [[Ivrea]], l'altra a [[San Giuliano Milanese|Borgolombardo]], vicino a [[Milano]], dove si trasferì nel [[1960]] il gruppo di Barbaricina.
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Entrambe le morti chiudono un'importante stagione per l'elettronica italiana, che vedeva allora la ''leadership'' industriale e tecnologica della [[Olivetti]].
Nel [[2013]], [[Carlo De Benedetti]], che guidò negli anni 80 e 90 l'Olivetti,
==Note==
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