Vita (Benvenuto Cellini): differenze tra le versioni

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La ''Vita'' è un memoriale, ma la sua stesura venne fin dall'inizio pensata come un'[[apologia]] dell'autore, più che un resoconto, e la lettura era pensata per un vasto pubblico. [[Vasari]] stesso, nel redigere la seconda edizione delle ''[[Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'' ([[1568]]), descrisse la vita e le opere di Cellini solo sommariamente poiché, scrisse, "egli stesso ha scritto la vita e l'opere sue".
 
Il tema centrale dell'opera è quello della realizzazione delle proprie ambizioni da parte dell'artista e della sua genialità, nonostante le avversità, le frustrazioni e le delusioni. Cellini ebbe come obiettivo la descrizione delle sue opere artistiche e le difficoltà incontrate per compierle, tralasciandoanche per dare maggior valore al suo operato presso il duca Cosimo, e quindi avere maggior profitto per la sua ttività. per questa ragione l'autore tralasciò le cose meno importanti o i fatti di cui ha un ricordo vago. Omessinonché, per convenienza, sono ancheomessi la maggior parte degli accenni al reato di [[sodomia]], pere convenienzai processi a ciò legati.
 
Il risultato è un affresco dell'epoca che non ha eguali, in cui convivono splendori e miserie, personaggi raffinati e crudeli, capolavori e delitti. Sebbene il giudizio di Cellini non sia mai scevro da simpatie o rancori personali, nella ''Vita'' scorrono i ritratti di tutti i protagonisti dell'epoca in cui visse, testimoniandoci aspetti caratteriali e privati di papi, cardinali, signori, principi, artisti, cortigiani, genti d'arme e popolani. Tra gli episodi più celebri: l'energica partecipazione alla difesa del papa durante il [[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]]; la spericolata evasione dal carcere di [[Castel Sant'Angelo]] e la sua successiva reincarcerazione nelle terribili segrete, dove ebbe visioni e una crisi spirituale; il [[sabba]] tenuto da un [[negromanzia|negromante]] una notte nel [[Colosseo]]; gli scontri con [[Baccio Bandinelli]] alla corte di [[Cosimo I de' Medici]]; la rocambolesca fusione del ''[[Perseo di Cellini|Perseo]]''.