Biblioteca di Alessandria: differenze tra le versioni

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Secondo questa interpretazione, la fine della Biblioteca di Alessandria e del Museo sarebbe collegata a quella del [[Serapeo#Serapei in Egitto|Serapeo]], la biblioteca minore di Alessandria, distrutto in seguito all'[[Decreti teodosiani|editto]] dell'imperatore [[Teodosio I]] del [[391]], ostile alla cosiddetta "saggezza pagana"<ref>I pagani asserragliati nel grande tempio di Apollo furono trucidati. Cfr. Carlo Rovelli "Cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro", Mondadori, 2011.</ref>. Secondo altri studiosi quest'ipotesi sarebbe originata invece da una confusione tra le due biblioteche di Alessandria. E dunque la Biblioteca maggiore di Alessandria sarebbe sopravvissuta anche a questo episodio.
 
Morris Kline, a proposito della scomparsa del mondo greco, in relazione alla distruzione della biblioteca di Alessandria, nota:<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Morris Kline|titolo=Mathematical Thought from Ancient to Modern Times|anno=1972|editore=Oxford University Press|città=|p=|pp=211-213 della traduzione italiana Einaudi|ISBN=}}</ref>
 
«Dal punto di vista della storia della matematica l'avvento del cristianesimo ebbe conseguenze sfortunate. I capi cristiani, sebbene avessero adottato molti miti e usi greci e orientali con l'intento di rendere il cristianesimo più accetto ai convertiti, si opposero alla cultura pagana mettendo in ridicolo la matematica, l'astronomia e la fisica. Ai cristiani era vietato contaminarsi con la cultura greca. Nonostante la crudele persecuzione dei Romani, il cristianesimo si diffuse e diventò così potente che l'imperatore Costantino (272-337) fu costretto ad adottarlo come religione ufficiale dell'impero romano. I cristiani erano ora pronti a distruggere in maniera ancora più accentuata la cultura greca. L'imperatore Teodosio proscrisse le religioni pagane e, nel 392, ordinò la distruzione dei templi greci. Molti di essi vennero trasformati in chiese, pur continuando spesso a ornarsi di scuture greche. I pagani vennero attaccati e assassinati in tutto l'impero. La sorte di Ipazia, una matematica alessandrina di fama, figlia di Teone di Alessandria, è il simbolo della fine di un'era. Per essersi rifiutata di abbandonare la religione greca, cristiani fanatici la aggredirono nelle strade di Alessandria e la fecero a pezzi.
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* 48-47 a.C.: primi danni, collaterali a un incendio che vide Giulio Cesare come corresponsabile;
* III secolo: incendio della biblioteca. Successiva ricostruzione nel IV secolo. La biblioteca si arricchisce dei nuovi volumi della celebre [[Scuole gnostiche#Ellenistica o alessandrina|scuola alessandrina]]. Il fondo tocca i 40.000 volumi.
* 642: distruzione definitiva da parte degli arabi<ref>Franco Cardini, ''op. cit.''.</ref>». Sempre Morris Kline<ref name=":0" />, a proposito del ruolo degli arabi nella distruzione della biblioteca di Alessandria, nota: «Dopo la conquista di Alessandria da parte dei maomettani la maggioranza degli studiosi emigrarono a Costantinopoli, che era diventata la capitale dell'impero romano d'Oriente. Sebbene fosse impossibile che nell'ostile atmosfera cristiana di Bisanzio fiorisse alcuna attività che proseguisse le linee del pensiero greco, il flusso di studiosi e la possibilità ivi trovata di lavorare con relativa tranquillità accrebbero enormemente il tesoro di conoscenze che doveva raggiungere l'Europa otto secoli più tardi. È forse privo di senso immaginare ciò che avrebbe potuto essere. Ma non si può fare a meno di osservare che la civiltà alessandrina pose fine alla sua vita scientifica attiva sulle soglie dell'età moderna. Essa possedeva l'insolita combinazione di interessi teorici e interessi pratici che doveva rivelarsi così feconda un migliaio di anni più tardi. Fino agli ultimi secoli della sua esistenza, godette della piena libertà di pensiero, che è un altro degli elementi essenziali per il fiorire di una cultura, e fece compiere importanti passi avanti in numerosi campi che dovevano diventare fondamentali nel Rinascimento: la geometria quantitativa piana e solida, la trigonometria, l'algebra, il calcolo infinitesimale e l'astronomia.»
* 642: distruzione definitiva da parte degli arabi<ref>Franco Cardini, ''op. cit.''.</ref>». Sempre Morris Kline
 
== Serie dei capo-bibliotecari ==