Organizzazione Repubblicana Galiziana Autonoma: differenze tra le versioni

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L' '''''Organizzazione Repubblicana Galiziana Autonoma''''' ('''''ORGA''''') fu un partito politico della [[Galizia (Spagna)|Galizia]] di tendenza repubblicana, galizianista, autonomista e di sinistra. Fu fondato da [[Santiago Casares Quiroga]] e [[Antonio Villar Ponte]] nell'ottobre del [[1929]] a [[La Coruña]] con la partecipazione dell' ''Irmandades de Fala locales'', un'organizzazione nazionalista galiziana. Inizialmente, i galizianisti era maggioritari all'interno dell'organizzazione, e ciò spiega perché nel suo primo manifesto la ORGA reclamasse una repubblica federale. Quando il settore galizianista organizzò un suo nuovo partito, il [[Partito Galizianista]], la ORGA passò a rivendicare l'autonomia.
 
==Storia==
Il 26 marzo [[1930]] la ORGA organizzò la ''Federazione Repubblicana Galiziana'' (tramite il cosiddetto ''Patto di Lestrove''), a cui aderirono partiti repubblicani come il [[Partito Repubblicano Radicale]] e il [[Partito Repubblicano Radicale Socialista]]. Entrò in seguito a far parte del [[Patto di San Sebastian]], venendo rappresentata da Casares Quiroga. Dopo la proclamazione della [[Seconda Repubblica Spagnola]] nel [[1931]], i radicali e i radicalsocialisti lasciarono la Federazione Repubblicana Galiziana, che però continuò ad esistere fino all'aprile del [[1932]]. La FRG-ORGA prese parte alle elezioni costituenti del 1931 formando una parte delle candidature repubblicano-socialiste. Dei 44 seggi in ballo in [[Galizia (Spagna)|Galizia]], la FRG-ORGA ne ottenne 17, tra i quali si trovavano deputati che successivamente avrebbero aderito al galizianismo. come [[Antonio Villar Ponte]] e [[Ramón Suárez Picallo]]. Al [[Congresso dei deputati]] formò il gruppo della ''minoranza galiziana'', a cui aderirono anche i deputati galizianisti, [[Alfonso Daniel Rodríguez Castelao|Castelao]] e [[Ramón Otero Pedrayo]].
 
Durante il dibattito sul progetto della costituzione del 1931, il portavoce della Federazione Repubblicana Galiziana [[Roberto Novoa Santos]] appoggiò la proposta di ''Stato integrale'' che riconosceva le regioni autonome, che denominò ''Repubblica integrale e pluralitaria'', e che doveva essere il superamento dello scontro tra due volontà: quella delle "regionalità che rivendicano una loro identità ben definita e che aspirano ad un regime federale", tra i quali ci sono [[Catalogna]], [[Paesi Baschi]] e [[Galizia (Spagna)|Galizia]], le quali si considerano quasi come vere e proprie "nazionalità", e "la volontà di resistenza di quei territori che hanno esercitato l'egemonia politica, culturale e amministrativa all'interno del [[Restaurazione borbonica in Spagna|vecchio stato spagnolo]]". Affermò Novoa:
 
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