Governatore di Milano: differenze tra le versioni

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== Il Governatore durante il periodo spagnolo ==
Durante il [[Lombardia spagnola|periodo spagnolo]] il Governatore era nominato dal [[Consiglio di Stato]], presieduto dal Re, su proposta del [[Supremo Consiglio d'Italia]], per tre anni, anche se mancavano norme formali al riguardo. All'assunzione dell'ufficio riceveva il giuramento della città di Milano e dei feudatari del Ducato. Percepiva una retribuzione di 24.000 ducati annui.
 
Il Governatore aveva attribuzioni tipiche di un [[capo di Stato]], anche se dipendente dal Re di Spagna. Presiedeva il ''Consiglio Generale dei 60 decurioni'' (il più importante organo dell'amministrazione cittadina milanese). Aveva il potere d'ordinanza (ossia [[normazione|normativo]]), di concedere la [[Grazia (diritto)|grazia]] ai condannati e di nominare le più alte cariche dello stato (nominava direttamente quelle biennali, proponeva una rosa di nomi al Supremo Consiglio d'Italia per quelle di durata superiore o vitalizia). Alle sue dipendenze era posto un vasto apparato, denominato ''Cancelleria segreta'', ed era affiancato da un [[organo collegiale]] consultivo, il ''[[Organi della pubblica amministrazione di Milano in età spagnola#Consiglio segreto (XVI secolo-1747)|Consiglio segreto]]''. Non aveva il comando delle forze armate, che spettava al ''Castellano'', sebbene spesso le due cariche fossero unite nella stessa persona. In caso di assenza o impedimento le sue funzioni erano svolte in un primo tempo dal Castellano o dal Presidente del [[Senato di Milano|Senato]], in seguito dal Consiglio segreto.