Ettore Majorana: differenze tra le versioni

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Secondo Stefano Roncoroni (figlio di una cugina di Ettore Majorana, sin da giovane appassionato studioso del caso), Ettore Majorana fu ritrovato da suo fratello maggiore, Salvatore, nel marzo del 1938 in un vallone del catanzarese, circa un anno dopo la scomparsa, ma avendo deciso di sparire nessuno riuscì a convincerlo a tornare sui suoi passi, e sarebbe poi morto nel 1939. I Majorana prendendone atto avrebbero deciso di non collaborare alle indagini e di non rivelare dove si trovasse il fisico e tacere sulla sua fine.<ref>Roncoroni Stefano. Ettore Majorana, lo scomparso e la decisione irrevocabile. Editori Internazionali Riuniti, 2013</ref>. Tra le motivazioni addette dallo stesso Roncoroni c'è una malattia organica grave a quel tempo (forse [[tubercolosi]]) che un vicino [[convento]] era in grado di curare, una profonda crisi mitisica o personale/esistenziale favorita forse dalla [[sindrome di Asperger]] oppure la presunta [[omosessualità]] di Majorana, a quel tempo molto meno tollerata di ora, e conseguenti dissidi familiari<ref>http://www.ilmessaggero.it/societa/persone/majorana_gay_scomparso_dissidi_familiari_saggio-1597283.html</ref>.
 
Non ultima la tesi sostenuta dallo stesso [[Leonardo Sciascia]] nel suo romanzo ([[La scomparsa di Majorana]]) di una sorta di "genio immaturo" o comunque diverso, alieno dalla normalità ovvero di un Maiorana, provato da malanni fisici persistenti ([[colite ulcerosa]] o [[gastrite]]) e stanco dopo aver indagato a fondo molteplici campi dello scibile umano, compresa la fisica e la filosofia ("la parte e il tutto"), abbia deciso di cambiare o rifarsi una vita lontano dai riflettori rinunciando anche all'insegnamento per via del suo carattere schivo e poco socievole, fors'anche conscio e turbato dai possibili esiti della fisica moderna e dell'imminente conflitto mondiale, depistando le indagini a sua favore e facendosi credere morto.
 
Già tra la fine del [[2011]] e l'inizio del [[2012]] appaiono alcune possibili notizie sul caso sul bollettino della [[Società italiana di fisica]]. In un articolo su ''[[Il Nuovo Saggiatore]]'' ("Il promemoria 'Tunisi': un nuovo tassello del caso Majorana", vol 27, 5-6, 2011, pp.&nbsp;58–68<ref>http://prometeo.sif.it/papers/online/sag/027/05-06/pdf/08-ilnostromondo.pdf</ref>), Stefano Roncoroni riporta tra l'altro alcuni brani del diario del nonno paterno Oliviero Savini Nicci: questi, Consigliere di Stato, ebbe un ruolo importante nei primi giorni della scomparsa di Ettore. Poi una lettera al direttore datata 29 febbraio [[2012]] firmata da Francesco Guerra e Nadia Robotti, intitolata "La borsa di studio della rivista 'Missioni': un punto fermo sulla vicenda di Ettore Majorana"<ref>http://www.sif.it/SIF/resources/public/files/opinioni/op_1202_guerra_robotti-sq.pdf</ref>. In essa gli autori riferiscono tra l'altro di una lettera datata 22 settembre [[1939]] indirizzata da un gesuita, tale Padre Caselli, a Salvatore Majorana, il fratello maggiore di Ettore, che comunica di accettare la donazione della famiglia Majorana per istituire una borsa di studio da intitolare all'estinto Ettore. Padre Caselli ringraziando per la cospicua donazione ricevuta appena il giorno prima, scrive: