Ettore Majorana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 155:
Secondo gli autori se ne deduce un "punto fermo" nella vicenda: se un gesuita usa il termine “estinto” vuol dire che non ci sono dubbi sulla possibilità che Ettore Majorana sia deceduto entro il settembre 1939. E ciò toglierebbe di mezzo anche l'ipotesi del suicidio perché non si dedica una borsa di studio religiosa a un suicida. Tale interpretazione ha già ricevuto però qualche critica, osservandosi che potrebbe essersi ingenerato un equivoco tra i termini "scomparso" ed "estinto"<ref>[http://www.cartesio-episteme.net/ep8/majorana-punto-fermo.htm Un "punto fermo" nel caso Majorana?<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Non ultima la tesi sostenuta dallo stesso [[Leonardo Sciascia]] nel suo romanzo ([[La scomparsa di Majorana]]) di una sorta di "genio immaturo", irrequieto o comunque diverso, alieno dalla normalità ovvero di un Maiorana, provato da malanni fisici persistenti ([[colite ulcerosa]] o [[gastrite]]) e stanco dopo aver indagato a fondo molteplici campi dello scibile umano, compresa la fisica e la [[filosofia]] ("la parte e il tutto"), abbia deciso di cambiare o rifarsi una vita normale lontano dai riflettori rinunciando anche all'insegnamento per via del suo carattere schivo e poco socievole, fors'anche conscio e turbato dai possibili esiti della fisica moderna, delle responsabilità etiche dello scienziato e dell'imminente conflitto mondiale, depistando le indagini a sua favore e facendosi credere morto cercando l'[[oblio]] con una sorta di istrionico "colpo di teatro" pirandelliano, parzialmente casuale e parzialmente voluto, come accaduto nel personaggio de [[Il fu Mattia Pascal]].
 
Subito dopo aver appreso della sua scomparsa Enrico Fermi, che lo aveva paragonato a [[Galileo Galilei|Galilei]] o [[Isac Newton|Newton]], dirà di lui: