Diocesi di Betlemme: differenze tra le versioni

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L'ultimo vescovo a mettere piede in [[Terra santa]] fu probabilmente Guillaume († [[1346]] o [[1347]]), che spese molte energie per raccogliere fondi per il restauro della basilica della Natività di Betlemme; secondo Riant, potrebbe aver raggiunto la sua sede in Oriente dove sarebbe morto.<ref>Riant, ''L'église de Bethléem et Varazze'', pp. 587-588.</ref>
 
All'inizio del [[XV secolo]] fu regolarizzata{{citazione necessaria}} la situazione giuridica dei vescovi di Betlemme. Il re di Francia [[Carlo VI di Francia|Carlo VI]], il 9 febbraio [[1413]], concesse ai vescovi di Betlemme gli stessi diritti e le medesime prerogative di cui godevano gli altri vescovi francesi,<ref>Chevalier-Lagenissière, ''op. cit.'', pp. 134-137.</ref><ref name=CE>[http://www.newadvent.org/cathen/10778a.htm Georges Goyau, "Nevers" in ''The Catholic Encyclopedia'' (New York 1911)</ref> ma il clero francese vi si opposero e i detenitori del titolo di vescovo di Betlemme erano sempre considerati [[vescovo titolare|vescovi ''in partibus infidelium'']].<ref name=CE/> Essi venivano nominati dal re e canonicamente istituiti dal papa; su un piccolissimo territorio, costituito dal sobborgo di Panthenor in Clamecy, da un ospizio (''hôpital'' o ''maison-Dieu'') e da una cappella dedicata a ''Notre-Dame'', essi esercitavano tutte le funzioni episcopali proprie, nonostante il fatto che il vescovo di Auxerre negava rotundamente il loro diritto di agire così, per esempio come quando la questione è stata discussa all'Assemblea generale del clero di Francia del 27 agosto 1770<ref>[https://books.google.it/books?id=SMkUs9rjAOgC&pg=PA593&dq=%22Bethl%C3%A9em+n%27a+aucun+titre%22&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjn46DnkMXSAhVrIcAKHT_kBRQQ6AEIKjAD#v=onepage&q=%22Bethl%C3%A9em%20n'a%20aucun%20titre%22&f=false Jérôme Marie Champion de Cicé, ''Procès-verbal de l'Assemblée-générale du clergé de France, tenue à Paris, au couvent des Grands-Augustins, en l'année 1770'', p. 593]</ref> e quando il ''Parlement'' ha espresso un giudizio contrario il 22 febbraio 1674<ref>[https://books.google.it/books?id=cPhAAAAAcAAJ&pg=PA142&dq=Bethl%C3%A9em+%22transf%C3%A9r%C3%A9+en+France%22&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=Bethl%C3%A9em%20%22transf%C3%A9r%C3%A9%20en%20France%22&f=false ''Journal du palais, ou recueil des principales décisions de tous les parlemens & cours souveraines de France'', volume 3 (Thierry 1673), p. 142].</ref> Da questo momento i vescovi, almeno ''de jure'', stabilirono definitivamente la loro residenza a Clamecy. Non di rado, nell'esercizio dei suoi diritti, il vescovo di Betlemme entrava in conflitto con i vescovi delle diocesi limitrofe, in particolare con quello di Auxerre, che gli contestava la sua giurisdizione spirituale e soprattutto i benefici e le rendite di cui era detentore. Questa situazione di conflitto durò fino alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], cioè fino alla Rivoluzione francese e la perdita del possedimento a Clamecy.<ref>Riant, ''L'église de Bethléem et Varazze'', p. 555.</ref>
 
Durante l'episcopato di Arnaud de Limone ([[1436]]-[[1457]]) la cappella di ''Notre-Dame'' fu restaurata e dotata di un [[Capitolo (canonici)|capitolo]] di [[Canonico|canonici]].