HMS Exeter (68): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m correzione coll.
Riga 25:
|Proprietario ={{insegna navale|GBR|icona}}
|Radiata =
|Destino_finale =Affondata il 1º marzo 1942 nella [[seconda battaglia del mareMare di Giava]]
<!-- Sezione caratteristiche generali -->
|Dislocamento =
Riga 59:
}}
 
La '''HMS ''Exeter''''', ([[Pennant number]] 68), quarta nave da guerra [[Regno Unito|britannica]] a portare [[HMS Exeter|questo nome]], è stata un incrociatore pesante classe ''York'', della [[Royal Navy]]. Venne impostata il 1º agosto 1928 nei cantieri di Devonport, varata il 19 luglio 1929 ed entrò in servizio il 27 luglio 1931. Dopo lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] combatté contro la "corazzata tascabile" ''[[Admiral Graf Spee|Graf Spee]]'' nella [[battaglia del RioRío de la Plata]], rimanendo gravemente danneggiata. Dopo lunghe riparazioni venne inviata nelle Indie Orientali dove venne affondata dai giapponesi nella primavera 1942.
 
== Progetto ==
Riga 65:
 
== Modifiche ==
Nel [[1932]] vennero eseguiti dei lavori di modifica che comportarono l'installazione di una corazzatura a mezzanave fino all'altezza del ponte superiore per proteggere il ponte principale aperto fino al secondo fumaiolo. Infatti a differenza delle precedenti sottoclassi le navi tipo ''York'' non avevano i ponti a livello. Questa modifica aumentò gli spazi protetti per il lavoro e l'equipaggio. Nel [[1935]] vennero aggiunge le mitragliatrici Vickers multiple al posto dei cannoni da [[2Vickers-Armstrong libbreQF 2 navalelb|2 libbre]] precedentemente installati. Subito dopo lo scoppio della guerra vennero sostituiti i cannoni singoli da 102&nbsp;mm con altrettante installazioni binate Mark XVI pari calibro, mentre sul tetto delle torrette B e X vennero aggiunti due cannoni Oerlikon da 20&nbsp;mm singoli. Il radar Type 286 per l'individuazione aerea richiese la sostituzione degli alberi con dei tripodi, avendo questo modello pioneristico bisogno di due installazioni (trasmissione e ricezione) sui due diversi alberi. Il radar Type 284 venne installato nella torre di controllo fuoco per fornire informazioni sulla distanza dei bersagli e la caduta dei proiettili.
 
== Servizio ==
Al momento dell'entrata in servizio la ''Exeter'' venne assegnata al 2º Squadrone incrociatori della ''[[Atlantic Fleet]]'', dove rimase tra il [[1931]] ed il [[1935]]. Venne quindi assegnata alle [[Indie occidentali britanniche]] dove rimase, tranne che per un temporaneo trasferimento nel Mediterraneo durante la [[Guerra d'Etiopia|crisi Abissinaabissina]] tra il [[1935]] ede il [[1936]], fino allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]]. Allo scoppio del conflitto faceva parte insieme alla {{nave|HMS|Cumberland|57|2}} della Divisione sudamericana, denominata Forza G<ref>{{cita|Peillard|p. 57}}</ref>. Insieme con gli incrociatori [[Classe Leander (incrociatore)|classe Leander]] {{nave|HMS|Ajax|22|2}} e {{nave|HMS|Achilles|70|2}} intercettò la "corazzata tascabile" tedesca ''[[Admiral Graf Spee|Graf Spee]]'' impegnandola nella [[battaglia del RioRío de la Plata]] il 13 dicembre [[1939]] che si sarebbe conclusa con la fuga della nave tedesca nella rada di [[Montevideo]] dove si sarebbe successivamente autoaffondata. Durante il combattimento la ''Exeter'' si separò dalle altre due navi per dividere il fuoco della più potente nave nemica. Venne quindi colpita da sette proiettili da 280&nbsp;mm e diversi colpi caduti vicini allo scafo causarono gravi danni dovuti alle schegge. Sessantuno uomini dell'equipaggio rimasero uccisi e altri 23 feriti. Le tre torrette dei cannoni da 203&nbsp;mm vennero rese inutilizzabili dai colpi nemici mentre la velocità venne ridotta a 18 nodi, costringendola a ritirarsi dalla battaglia e a dirigersi a [[Stanley (Isole Falkland)|Port Stanley]], nelle [[Isole Falkland]] per le riparazioni d'emergenza. Il 15 febbraio [[1940]] tornò quindi a Devonport<ref>{{cita|Sainsbury|p. 60}}</ref> senza essere scortata e sottoposta alle riparazioni definitive che durarono fino al marzo [[1941]].
 
Tornata in servizio venne assegnata alla scorta ai convogli atlantici. Nel mese di maggio venne quindi designata per il trasferimento nelle Indie Orientali, trovandosi in mare con il convoglio WS-8B durante l'uscita in mare della nave da battaglia tedesca ''[[Bismarck (nave da battaglia)|Bismarck]]''.
 
Al momento dell'ingresso in guerra dell'[[Impero Giapponesegiapponese]] nel dicembre seguente entrò a far parte dell'[[American-British-Dutch-Australian Command|ABDACOM]], il Comando americano-britannico-olandese-australiano che aveva il compito di difendere le [[Indie Orientaliorientali Olandesiolandesi]] dall'invasione nipponica.
 
Il 27 febbraio [[1942]] venne danneggiata nella [[battaglia del mareMare di Giava]], ricevendo un colpo da 203&nbsp;mm in una sala caldaie. Venne quindi deciso il trasferimento a [[Surabaya]] per le riparazioni. Durante lo scontro il cacciatorpediniere {{nave|HMS|Electra|H27|2}} venne affondato per coprire la ritirata dell'incrociatore<ref>{{cita|Churchill|p. 179}}</ref>. Due giorni dopo, mentre si trovava in navigazione verso lo [[stretto della Sonda]] venne intercettata dagli incrociatori pesanti giapponesi ''[[Nachi]]'', ''[[Haguro (incrociatore)|Haguro]]'', ''[[MyōkōMyoko (incrociatore)|MyōkōMyoko]]'' e ''[[Ashigara]]'' scortati dai cacciatorpediniere {{nave||Akebono|cacciatorpediniere|2}}, ''[[Ikazuchi]]'', ''[[Inazuma]]'', ''[[Yamakaze]]'' e ''[[Kawakaze]]'' la mattina del 1º marzo. Il combattimento che ne seguì venne denominato [[seconda battaglia del mareMare di Giava]], ora più appropriatamente detta ''"Battaglia dell'isola di Bawean''". La ''Exeter'' venne gravemente danneggiata dal fuoco nemico, perdendo energia in tutta la nave a causa di un colpo nemico. Vennero quindi installate le cariche per l'autoaffondamento e la nave iniziò quindi ad affondare, colpita anche da un siluro lanciato dal cacciatorpediniere ''Inazuma''. Il relitto si inabisso a mezzogiorno circa. I cacciatorpediniere di scorta, l'{{nave|HMS|Encounter|H10|2}} e l'{{nave|USS|Pope|DD-225|6}} vennero affondati, il secondo da un attacco aereo essendo riuscito a sfuggire al combattimento iniziale. Circa 800 marinai alleati vennero raccolti dai giapponesi e internati come prigionieri di guerra.
 
== Note ==
<{{references/>}}
 
== Bibliografia ==