Concilio ecumenico: differenze tra le versioni

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{{citazione|Come può essere settimo quello che non è in armonia con i sei santi concili ecumenici prima di esso? Infatti quello che sarebbe stato celebrato come settimo, deve essere coerente con il novero delle cose decise prima di esso. Ciò che non ha niente a che vedere con le cose computate, non deve essere computato. Se uno per esempio mette in fila sei monete d’oro e poi aggiunge a queste una monetina di rame, non può chiamare quest’ultima settima, perché è fatta di materia diversa. L’oro infatti è prezioso e di grande valore, mentre il rame è materiale a buon mercato e senza valore.|Secondo concilio di Nicea, VI sessione.<ref>Testo in ''Atti del Concilio Niceno Secondo Ecumenico Settimo'', introduzione e traduzione di P. G. Di Domenico, saggio encomiastico di C. Valenziano, Città del Vaticano 2004, vol. II, pp. 279-280).</ref>}}
 
Nello stesso Secondo Concilio di Nicea non erano presenti i patriarchi di Alessandria, di Antiochia e di Gerusalemme: lo storico dei concili [[Karl Josef von Hefele|Hefele]] afferma che a questi non era nemmeno arrivato l'invito al concilio e i due monaci (non vescovi) giunti da tali patriarcati non pretendevano di rappresentare gli stessi patriarchi.<ref>[https://books.google.it/books?id=6_VJAwAAQBAJ&pg=RA4-PA361&dq=Hefele+%22information+of+the+summoning%22&hl=en&sa=X&ei=VnyeVYThIrLB7AbVzbfYBg&redir_esc=y#v=onepage&q=Hefele%20%22information%20of%20the%20summoning%22&f=false Charles Joseph Hefele, ''A History of the Councils of the Church: from the Original Documents, to the close of the Second Council of Nicaea A.D. 787'' (Wipf and Stock 2007 ISBN 9781556352478), p. 361)] ISBN 9781556352478</ref>
 
Il [[Concilio di Costantinopoli I]], inizialmente inteso come sinodo locale,<ref name=Hariankis>[https://books.google.it/books?id=MB7lQKmusxwC&pg=PA222&dq=Hariankis+%22considered+to+be+local%22&hl=en&sa=X&ei=Ep-eVbXCHKTC7Abd0aPYDA&redir_esc=y#v=onepage&q=Hariankis%20%22considered%20to%20be%20local%22&f=false Stylianos Hariankis, ''The Infallibility of the Church in Orthodox Theology'' (St Andrew's Orthodox Press 2008 ISBN 9781920691981), p. 222)] ISBN 9781920691981</ref> è stato convocato nel [[381]] da [[Teodosio I]], allora imperatore solo dell'[[Impero romano d'Orientebizantino]],<ref>Solo il 15 maggio 392 diverrà imperatore anche d'Occidente.</ref> con partecipazione di 150 vescovi del suo dominio, ma senza i vescovi occidentali, compreso quello di Roma, che ha riconosciuto tale Concilio come ecumenico solo nel [[VI secolo]].<ref>[https://dlib.bc.edu/islandora/object/bc-ir:101890/datastream/PDF/view Pierluigi De Lucia, ''The Petrine Ministry at the Time of the First Four Ecumenical Councils'' (Boston College 2011), p. 48–50]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=9Ak57WuLRFAC&pg=PA17&dq=%22Concilio+di+Costantinopoli+381%22+Feldkamp&hl=en&sa=X&ei=65ueVcX4LKaE7gajxa7ICA&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=%22Concilio%20di%20Costantinopoli%20381%22%20Feldkamp&f=false Michael F. Feldkamp, ''La diplomazia pontificia'' (Jaca Book 1998 ISBN 9788816437067), p. 17)] ISBN 9788816437067</ref>
 
Tutti e sette i concili riconosciuti come ecumenici dalle Chiese cattolica e ortodossa sono stati convocati dagli Imperatori romani, i quali ne hanno poi ratificato i decreti. Ma questo criterio varrebbe pure per concili quali il [[Secondo Concilio di Efeso]] e il Concilio di Hieria, che nessuna Chiesa ora qualifica come ecumenici.<ref name="Millet 2010, p. 47">Millet 2010, p. 47</ref><ref name=Morini/>
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L'ortodosso russo Aleksey Stepanovic Chomiakov (1804–1860) era dell'opinione che, per essere ecumenico, un concilio deve essere recepito dai fedeli, dalla base, una tesi rigettata da altri teologi ortodossi.<ref name=Hariankis/> Secondo Robert L. Millet, non è affatto chiaro che il Concilio di Calcedonia sia stato «recepito dai fedeli, dalla base», dato che la maggior parte del [[Patriarcato di Alessandria]] e la metà circa di quello di [[Patriarcato di Antiochia|Antiochia]] l'hanno rifiutato.<ref>[https://books.google.it/books?id=bV4RUW6Unn4C&pg=PA48&dq=Millet+%22accepted+by+the+faithful%22&hl=en&sa=X&ei=XqeeVa7BD4PD7galhI2YCA&redir_esc=y#v=onepage&q=Millet%20%22accepted%20by%20the%20faithful%22&f=false Robert L. Millet, ''By what Authority?: The Vital Question of Religious Authority in Christianity'' (Mercer University Press 2010), pp. 48–49]</ref>
 
Lo stesso dubbio riguardante l'accettazione del Concilio di Calcedonia da parte di alcuni patriarcati conta anche contro il criterio – avanzato a seguito del rigetto del Concilio di Hieria, che ha reso evidente l'insufficienza del criterio «imperiale» – del consenso [[pentarchia|pentarchico]], cioè dell'approvazione di tutti e cinque i patriarcati dell'Impero romano, proprio quando le conquiste arabe avevano nella prassi ridotto i cinque in due: [[Santa Sede|Roma]] e [[Patriarcato di Costantinopoli|Costantinopoli]].<ref name=Morini>[https://books.google.it/books?id=jIAqFoVzZdIC&pg=PA27&dq=Morini+Hieria&hl=en&sa=X&ei=e76eVdm7PMHB7AarqL-gBg&redir_esc=y#v=onepage&q=Morini%20Hieria&f=false Enrico Morini, ''L'albero dell'Ortodossia'' (Edizioni Studio Domenicano 2006 ISBN 9788870946116), pp. 26–27)] ISBN 9788870946116</ref>
 
La Chiesa cattolica considera essenziale (pur senza dichiararlo unico) il criterio che «Mai si ha Concilio Ecumenico, che come tale non sia confermato o almeno accettato dal [[Papa|Successore di Pietro]]».<ref>[http://www.vatican.va/archive/ccc_it/documents/2663cat017-308.PDF ''Catechismo della Chiesa cattolica'', 884]</ref> Per la Chiesa ortodossa, tale criterio è insufficiente, visto che essa non accetta come ecumenico il [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze]], al quale è stata conferita l'approvazione sia papale che imperiale.<ref name="Millet 2010, p. 47"/>
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L'elenco dei Concili ecumenici comunemente accettato nella Chiesa cattolica differisce poco da quello steso dal cardinale [[Roberto Bellarmino]] nel [[1586]], al quale mancano solo il [[Concilio di Costanza]] e la parte da lui esclusa del [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze]]<ref name=Sale>[https://books.google.it/books?id=kgo5AQAAMAAJ&pg=PA200&dq=%22Bellarmino+nel+1586%22&hl=en&sa=X&ei=dumfVdCpHaHB7AbVqryQDQ&redir_esc=y#v=onepage&q=%22Bellarmino%20nel%201586%22&f=false G. Sale, Recensione di Klaus Schatz, ''Storia dei Concii'' in ''Civiltà Cattolica'', Anno 151 (2000), volume III, p. 200]</ref> Sono inclusi i sette Concili riconosciuti anche dalla Chiesa ortodossa e inoltre [[Concili di Costantinopoli dell'869-870 e dell'879-880|quello tenuto a Costantinopoli nell'869–870]]. Gli altri elencati hanno avuto luogo nell'Europa occidentale senza partecipazione dei vescovi con cui la comunione con [[Santa Sede|Roma]] è stata interrotta dopo il [[Grande Scisma]] del [[1054]].
 
Secondo il Bellarmino, l'approvazione papale è l'elemento preminente o addirittura esclusivo che rende ecumenico un concilio.<ref>[https://books.google.it/books?id=xFlKAMtuv70C&pg=PA152&dq=%22concilio+ecumenico%22+requisiti+Bellarmino&hl=en&sa=X&ei=Y_GfVfPLNNOP7AbN_oHADQ&redir_esc=y#v=onepage&q=%22concilio%20ecumenico%22%20requisiti%20Bellarmino&f=false Walter Kasper, ''Il Ministero Petrino: Cattolici e Ortodossi in dialogo'' (Città Nuova 2004 ISBN 9788831133494), p. 152)] ISBN 9788831133494</ref>
 
Verso la fine del [[XX secolo]] Alberto Melloni introdusse una distinzione tra Concili ecumenici e Concili generali, due termini generalmente trattati come sinonimi:<ref>[https://books.google.it/books?id=2e5vRHuVi50C&pg=PA281&dq=%22general+council%22+%22ecumenical+council%22&hl=en&sa=X&ei=oRegVbyUHKLR7Qacm5m4AQ&redir_esc=y#v=onepage&q=%22general%20council%22%20%22ecumenical%20council%22&f=false Donald W. Wuerl, Thomas Comerford Lawler, Ronald David Lawler, ''The Gift of Faith'' (Our Sunday Visitor Publishing 2001 ISBN 9780879739720), p. 281)] ISBN 9780879739720</ref><ref>[http://www.ccel.org/ccel/schaff/creeds2.v.i.i.i.html Joseph Wilhelm, "General Councils" in ''Catholic Encyclopedia'' (New York 1908)]</ref><ref>[https://books.google.it/books?id=fMhzlnY0P0QC&pg=PA307&dq=%22general+council%22+ecumenical&hl=en&sa=X&ei=XnafVarCBcvB7AaHiKCgBg&redir_esc=y#v=onepage&q=%22general%20council%22%20ecumenical&f=false Leo Donald Davis, ''The First Seven Ecumenical Councils (325-787): Their History and Theology'' (Liturgical Press 1983 ISBN 9780814656167), p. 307)] ISBN 9780814656167</ref> sarebbero generali ma non ecumenici i 4 concili lateranensi, 2 concili lionesi e quello di Vienne.<ref>A. Melloni, ''I sette concili papali medievali'', in ''Storia dei Concili ecumenici'', a cura di G. Alberigo, Brescia 1990, pp. 185-189.</ref> Tale tesi è stata rigettata da diversi storici e teologi.<ref name= Sale/><ref>[http://www.fides.org/it/news/14485-EUROPA_ITALIA_Approfondimenti_storico_scientifici_Concili_ecumenici_e_Concili_generali#.VZ_eJvlViko Adriano Garuti, ''Approfondimenti storico-scientifici - "Concili ecumenici e Concili generali"'']</ref><ref>[http://bib26.pusc.it/teo/storia/grohe/Artikel/Grohe,%20Vaticano%20II.pdf Johannes Grohe, ''Il Concilio Vaticano II nell'insieme dei Concili ecumenici'']</ref><ref>[http://www.zenit.org/it/articles/vaticano-ii-concilio-generale-o-concilio-ecumenico ''Vaticano II: Concilio generale o Concilio ecumenico?'']</ref>
 
Il [[Concilio di Trento]] si è denominato ecumenico<ref>[http://www.ccel.org/ccel/schaff/creeds2.v.i.i.i.html Sessio Tertia celebrata die IV Februarii 1546]</ref> come pure il [[Concilio Vaticano I]]<ref>[http://www.totustuustools.net/concili/vat1.htm Concilio Vaticano I]</ref> e il [[Concilio Vaticano II]].<ref>[http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decl_19651028_gravissimum-educationis_it.html ''Gravissimum educationis'', Proemio]</ref><ref>[http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/documents/vat-ii_decree_19651028_christus-dominus_it.html ''Christus Dominus'', 20]</ref>
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=== Chiesa vetero-cattolica ===
La [[Vetero-cattolicesimo|Chiesa vetero-cattolica]]<ref>[https://books.google.it/books?id=3UZKgTNSWuAC&pg=PA114&dq=%22Old+Catholic+church%22+ecumenical+councils&hl=en&sa=X&ei=UmuVVY67OOy07gbkwIDgAg&ved=0CDYQ6AEwBA#v=onepage&q=%22Old%20Catholic%20church%22%20ecumenical%20councils&f=false ''Credo: The Catechism of the Old Catholic Church'' (iUniverse 2004 ISBN 9780595340668), pp. 114–117)] ISBN 9780595340668</ref> riconosce solo i primi sette concili:
# [[Primo concilio di Nicea|Nicea I]]
# [[Concilio di Costantinopoli I|Costantinopoli I]]
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=== Chiesa anglicana ===
La [[Chiesa anglicana]] riconosce solo i primi quattro concili:<ref>[https://books.google.it/books?id=oldRGSQSR9YC&pg=PA37&dq=Anglicans+%22ecumenical+councils%22&hl=en&sa=X&ei=Bm2VVfXtLO-N7Abk6I-IAw&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=Anglicans%20%22ecumenical%20councils%22&f=false John S. Pobee, ''The Anglican Story in Ghana'' (African Books Collective 2009 ISBN 9789988037802)|, pp. 36–37)] ISBN 9789988037802</ref>
# [[Primo concilio di Nicea|Nicea I]]
# [[Concilio di Costantinopoli I|Costantinopoli I]]
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== Bibliografia ==
 
* ''Conciliorum Oecumenicorum Decreta'', a cura di [[Giuseppe Alberigo|G. Alberigo]], G. L. Dossetti, P. P. Joannou, C. Leonardi e P. Prodi, consulenza di [[Hubert Jedin|H. Jedin]], edizione bilingue, Edizioni Dehoniane, Bologna 1991
* ''Storia dei concili ecumenici'' (a cura di [[Giuseppe Alberigo|G. Alberigo]]), Queriniana, Brescia 1990