Antey-Saint-André: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo=3▼
|Nome=Antey-Saint-André
|Stato=ITA▼
|Nome ufficiale={{it}} Comune di Antey-Saint-André<br />{{fr}} Commune d'Antey-Saint-André
|Stemma=Antey-Saint-André-Stemma.png▼
|Bandiera=Antey-Saint-André-Gonfalone.png▼
|Voce stemma=▼
|Voce bandiera=▼
|Panorama=Antey-photo-panorama.jpg
|Didascalia=
▲|Bandiera=Antey-Saint-André-Gonfalone.png
▲|Voce bandiera=
▲|Stemma=Antey-Saint-André-Stemma.png
▲|Voce stemma=
▲|Stato=ITA
▲|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Valle d'Aosta
|Divisione amm grado 2=no
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|Superficie=11.81
|Note superficie=
|Abitanti=
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2015/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2015
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}}
'''Antey-Saint-André''' (''Antèy'' in [[Dialetto valdostano|patois valdostano]]; ''Antei Sant'Andrea'' durante il [[fascismo]] dal 1939 al 1946) è un [[comune sparso]] [[italia]]no di
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
È il primo comune della [[Valtournenche (valle)|Valtournenche]]
L'ambiente naturale del comune è praticamente intatto se si eccettua l'area occupata dalla [[centrale elettrica]] costruita ed entrata in funzione nel [[1926]] e che sfrutta le acque del [[Marmore (torrente)|Marmore]]. Interessante è il
Dista circa 33 chilometri ad est da [[Aosta]].
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=== Le origini ===
Fin dalle epoche [[preistoria|preistoriche]] la valle in cui sorge il paese è stata un'area di passaggio. Nei pressi di Navillod sono stati rinvenuti i resti di un [[sepolcro|sepolcreto]] [[impero romano|romano]], testimoniando la presenza umana nella zona fin dal [[Neolitico]].
Le tracce del periodo romano sono poche: tra Fiernaz (pron. "''Fièrna''") e Antey sono stati effettuati ritrovamenti di fibule a navicella in [[bronzo]], monete, manufatti in [[pietra ollare]], frammenti ceramici risalenti all'epoca classica.
Lo stesso [[toponimo]] è probabilmente di origine romana, derivato forse dal [[patronimico]] ''Anthesius'', per il quale tuttavia non esistono attestazioni documentarie.<ref>{{cita|Luciano Viola|cit.}}</ref>
=== Il Medioevo ===
[[File:Buisson-Cervin.JPG|thumb|Il Cervino visto dalla [[Strada statale 406 di Cervinia|SS406]] nei pressi di [[Buisson (Antey-Saint-André)|Buisson]]]]
In questo periodo storico la protagonista indiscussa della storia locale fu [[Challant (famiglia)|casa Challant]], qui rappresentata dal ramo dei [[Castello di Cly|signori di Cly]], discendenti da [[Bosone III di Challant|Bosone III]] che nel [[1212]] appare in un [[investitura]] e da [[Bosone IV di Challant|Bosone IV]] considerato il capostipite della famiglia. Ebbe due figli: Bonifacio (Boniface) e Goffredo (Godefroy), che negli anni [[1293]] e [[1304]] concessero [[franchigia (storia)|franchigie]] ai sudditi di [[Torgnon]] e Antey. Sotto il loro dominio vi erano le località di: Antey, [[Chambave]], [[Diémoz (Verrayes)|Diémoz]], [[Verrayes]], [[Saint-Denis (Italia)|Saint-Denis]], e quasi tutta la valle dell'alto [[Vallese]]. A causa di una pessima situazione economica, dovettero tuttavia cedere per un certo periodo i loro territori della [[Valtournenche (valle)|Valtournenche]] e [[Saint-Marcel (Italia)|Saint-Marcel]]. Il territorio passò a
=== I Savoia ===
Nel [[1331]] l'intervento dei [[Casa Savoia|Savoia]] espropriò una prima volta Boniface de Cly. Nel [[1351]] inoltre il figlio Pierre II si rifiutò di consegnare il [[castello di Cly]] per le udienze generali del conte di Savoia, durante le quali, secondo lo storico valdostano
Nel [[1550]] il territorio fu concesso al [[generale]] [[Spagna|spagnolo]]
=== Era moderna ===
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=== Architetture religiose ===
* La parrocchia di Antey venne citata per la prima volta nel [[1176]] grazie ad una [[bolla papale]] emessa da [[Papa Alessandro III|Alessandro III]], in cui dichiarava di prendere sotto la sua protezione la [[diocesi]] [[aosta]]na a cui apparteneva Antey. Dopo il [[1184]] prende forma una piccola comunità di [[Monachesimo|monache]] [[Sant'Agostino|agostiniane]] del monastero di
* La chiesa parrocchiale di Sant'Andrea pare essere stata costruita presso i resti di una [[casaforte]] medioevale del 1364<ref>{{cita libro|nome=André|cognome=Zanotto|wkautore=André Zanotto|titolo=Castelli valdostani|editore=Musumeci|città=Quart (AO)|annooriginale=1980|data=2002|ISBN=88-7032-049-9|pagine=43}}</ref>. Della costruzione preesistente sarebbe rimasta solo una [[torre]], successivamente incorporata nel [[1555]] nell'attuale struttura del [[campanile]], la cui cella, traforata con [[bifora|bifore]] con [[arco (architettura)|archi]] a [[sesto acuto]], è attualmente sovrastata da una [[cuspide (architettura)|cuspide]] [[ottagono|ottagonale]]. L'interno è a pianta rettangolare a tre [[navata|navate]], rivela evidenti tracce di successive stratificazioni con una linea architettonica non omogenea. La [[trave]] dell'arco centrale è dipinta con cornici in legno dorato con [[ghirlanda|ghirlande]] di [[fiore|fiori]] e [[frutta|frutti]], mentre la [[tribuna]] ottocentesca dell'[[Organo (strumento musicale)|organo]] è realizzata con pannelli in [[Juglans|noce]], intagliati con motivi a rami fogliati e strumenti musicali. Pregevole il portale [[tardo gotico]] in pietra lavorata.
* La cappella di Santa Barbara costruita nel [[1722]] in località Hérin.
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=== Musei ===
* Nella vecchia sede della magistratura, detta ''Casa Engaz'', oggi ha sede la biblioteca;
* è stato allestito un piccolo museo etnografico, con una sala per la "Un tempo la veillà nella stalla", dedicata alla ricostruzione della vita famigliare durante la
== Società ==
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Un tempo tipico paese di media montagna, oggi Antey-Saint-André è divenuto una stazione turistica di prestigio, soprattutto apprezzata nel periodo estivo.
Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Antey si produce [[energia idroelettrica]]. La [[centrale idroelettrica di Covalou]], in gestione alla [[Compagnia Valdostana delle Acque|CVA]], sfrutta le acque del torrente [[Marmore (torrente)|Marmore]] e quelle dei
Importante e tipica è anche la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, quali statuine e [[Sabot (calzatura)|sabot]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=3}}</ref>
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