Giuliano de' Medici: differenze tra le versioni

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L'occasione della giostra di piazza Santa Croce fu però uno degli eventi più importanti per la visibilità pubblica di Giuliano che venne definitivamente consacrato al fianco del fratello come una delle personalità più influenti di Firenze. Per l'occasione egli aveva cavalcato un destriero appositamente giunto dalla corte di [[Napoli]] e cavallo e cavaliere erano bardati "d'adornamenti e di gioie il valsente più di 60.000 fiorini".<ref>Paola Ventrone (cur.), ''Le temps revient, 'l tempo si rinuova: feste e spettacoli nella Firenze di Lorenzo il Magnifico'', Silvana, Milano 1992, p. 189</ref> Lo stendardo che lo precedette nella competizione, dipinto forse dal [[Botticelli]], rappresentava una donna armata di lancia con in mano uno scudo con impresso il volto della [[Medusa]] ed in testa un elmo, la quale poggiava i piedi su un ramo d'ulivo ardente. Il motto sottostante era scritto in francese francese: ''La sans par'' (soprannome con cui era nota la Vespucci). Accanto alla donna si trovava [[Cupido]] con l'arco spezzato e incatenato ad un tronco d'ulivo, mentre la figura femminile era in armi come allusione alla castità dell'amata che rifiuta di concedersi all'amore.<ref>Si vede chiaramente in questo il riferimento alla donna descritta da [[Francesco Petrarca]] ne ''I Trionfi''</ref> I rami d'ulivo erano un probabile riferimento all'impresa personale di Giuliano.
 
In campo amoroso, per Giuliano si prospettò nel [[1474]] e poi nuovamente nel [[1477]] (dopo la conclusione dell'alleanza con Venezia) un matrimonio con una giovane della famiglia dogale dei [[Correr]], ma nulla si concluse. Simili voci iniziarono a circolare a Firenze quando Giuliano si era recato in visita alla corte di [[Mantova]], in vista di un possibile matrimonio con una figlia dei marchesi [[Gonzaga]]. Nel [[1475]] suo fratello Lorenzo lo avrebbe voluto sposo di una figlia dei [[Borromeo]], ma egli si era opposto giudicando inappropriato per lui sposare la figlia mercante, per quanto ricchissimo e di lontane origini fiorentine. Nel [[1476]] gli venne proposta la mano di una nipote di [[Girolamo Riario]], potente nipote di papa [[Sisto IV]], ma anche questa proposta andò in fumo. L'accordo matrimoniale venne infine raggiunto nel [[1477]] quando Giuliano decise di sposare Semiramide, sorella di [[Jacopo IV Appiano]], signore di Piombino, purché tra gli accordi matrimoniali vi fosse un regolare contratto d'affitto delle miniere di ferro del'[[Isola d'Elba]] a vantaggio dei due fratelli de' Medici. Anche questo matrimonio non riuscì ad ogni modo a concretizzarsi in quanto Giuliano morì l'anno successivo quando ancora erano in corso i preparativi per le nozze.<ref>Semiramide finirà per sposare il cugino di Giuliano, [[Lorenzo il Popolano]].</ref>
 
Il vero amore di Giuliano fu però [[Fioretta Gorini]], figlia del corazzaio Antonio Gorini, dalla quale ebbe un figlio illegittimo ([[1478]]), [[Giulio de' Medici]], nato un mese dopo la morte del padre e dichiarato legittimo per ''matrimonio clandestino'' dal nipote di Giuliano, [[papa Leone X]] (nel [[1513]]). Anche Giulio divenne a sua volta [[cardinale]] e [[papa]], con il nome di [[Clemente VII]].<ref>Lo stesso [[Niccolò Machiavelli]], dedicò le sue ''Istorie fiorentine'' al pontefice, ricordando nelle sue parole anche il padre Giuliano: "della memoria del padre di V. S. io non ne ho parlato molto; di che ne fu cagione la sua breve vita, nella quale egli non si potette fare cognoscere né io con lo scrivere l’ho potuto illustrare. Nondimeno assai grandi e magnifiche furono l’opere sue, avendo generato la S. V"</ref>