Valeriano: differenze tra le versioni
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=== Origini familiari ===
Valeriano apparteneva a una famiglia dell'aristocrazia [[senato romano|senatoriale]] italiana; era sposato probabilmente con [[Mariniana]] e aveva un figlio, [[Gallieno]].
=== Carriera ===
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Lo stesso [[Treboniano Gallo]] chiese poi aiuto a Valeriano nel [[253]], nominandolo governatore della [[Rezia (provincia romana)|Rezia]], quando [[Emiliano (imperatore romano)|Emiliano]], proclamato imperatore dalle truppe [[limes danubiano|danubiane]], marciò contro l'[[Italia romana|Italia]]. Valeriano marciò verso sud dalla Rezia, portando con sé le truppe renane, ma non fece in tempo a salvare Gallo, sconfitto da Emiliano e ucciso dai propri uomini; le truppe di Valeriano, però, rifiutarono di riconoscere il vincitore e acclamarono il proprio generale imperatore.<ref name="Eutropio9.7"/><ref>[[Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'', XXXII, 1.</ref>
Nel tardo luglio/metà settembre 253, gli eserciti di Valeriano ed Emiliano si scontrarono, ma i soldati di Emiliano decisero di abbandonarlo e lo uccisero forse a [[Spoleto]] presso un ponte, detto dei ''[[Ponte Sanguinario|Sanguinarii]]''<ref>{{cita libro | autore1=[[Achille Sansi]] |titolo=Degli edifici e dei frammenti storici delle antiche età di Spoleto |anno=1993 |editore=Arnaldo Forni Editore|città=Sala bolognese}} Ristampa anastatica dell'edizione Folognano, Stab. tip. e lit. di P. Sgariglia,1869 p. 220</ref>, o in una località tra ''Oricolum'' e [[Narni
=== Regno (253-260) ===
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{{cn|Gallieno, alle prese in Occidente con invasioni barbariche e usurpazioni, non poté intervenire direttamente contro Sapore I. Non ritenne neppure di offrire un riscatto perché temeva che Sapore avrebbe chiesto una cifra esorbitante o la cessione di province nevralgiche per l'impero.}}
Sembra che Valeriano venne impiegato come schiavo nella costruzione di una diga a Susiana assieme ad altri prigionieri romani, morendo alcuni anni dopo.<ref>Sergio Roda, Storia romana. Roma. Dallo stato-città all'impero senza fine, EdiSES, ISBN 978 88 7959 8699, pag. 308
== Titolatura imperiale ==
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== Note ==
== Bibliografia ==
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