Ordine pubblico: differenze tra le versioni

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L'ordine pubblico economico non ha tradizioni [[Diritto romano|romanistiche]]: nasce infatti nell'età della [[Rivoluzione francese]], quando [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] -con il suo Codice- volle restituire in chiave economica quella libertà che toglieva ai cittadini sul piano politico.
 
I valori tradizionali che l'Ordine pubblico economico preservava erano [[proprietà (diritto)|proprietà]] e [[libertà]]: l'[[autonomia privata]] doveva realizzarsi nel rispetto dei principi che lo [[Stato]] considerava essenziali, ma era fortemente limitato (se non addirittura escluso) ogni intervento dello Stato stesso in materia [[Economia|economica]].<ref>Sull'ordine pubblico economico v.la diversa ed approfondita ricostruzione di Giovanni Bianco ''Ordine pubblico economico'', Digesto IV, discipline pubblicistiche, II vol.di agg.,Utet, 2005, che sostiene che l'o.p.e. trovi la sua prima e più compiuta elaborazione negli studi della dottrina francese degli anni '50 e '60, in particolare nelle tesi del Farjat.</ref>
Le prime applicazioni del principio di ordine pubblico economico furono appunto fatte in materia di coalizioni industriali che compromettevano la libertà dei [[Mercato|mercati]], e svolgeva un ruolo conservatore nei confronti dell'autonomia privata.<br />
Doveva essere un limite all'autonomia negoziale, facendo in modo che quest'ultima si realizzi nel rispetto di valori e principi che lo Stato considera essenziali in un determinato momento storico.