Edward C. Green: differenze tra le versioni

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'''Edward C. (Ted) Green''' è un [[antropologo]] statunitense.
È dottore in [[antropologia medica]] applicata e ricercatore presso l'[[Harvard School of Public Health]].<ref>{{cita web|url= http://www.hsph.harvard.edu/research/researcher-directory/#G |titolo= Researcher Directory |accesso= 14-08-2009 |editore= [[Harvard University]]|lingua=en }}</ref>
Tra il [[2003]] ed il [[2007]] è stato membro del [[Presidential Advisory Council on HIV/AIDS]], un organo di consulenza sulle questioni relative all'[[AIDS]] nominato dall'allora presidente statunitense [[George W. Bush]];<ref> {{cita news |url= http://nl.newsbank.com/nl-search/we/Archives?p_product=WT&p_topdoc=1&p_text_direct-0=0FCCEF4ED06596AB&p_field_direct-0=document_id |titolo= Teaching the ABCs |editore= ''[[The Washington Times]]'' |data= 08-08-2003 |accesso=14-08-2009 |lingua=en}}</ref>
dal 2006 al 2009 ha diretto un progetto a termine sulla prevenzione dell'AIDS presso l'Harvard Center for Population and Development Studies.<ref>{{cita web |url= http://www.harvardaidsprp.org/Edward-C-Green-CV.pdf |titolo= Curriculum Vitae di Edward Green |accesso= 14-08-2009 |editore= [[Harvard University]]|lingua=en }}</ref>
 
È balzato all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale quando nel marzo [[2009]] si è pubblicamente schierato a difesa delle [[Controversia_sulle_dichiarazioni_di_Benedetto_XVI_in_materia_di_lotta_allControversia sulle dichiarazioni di Benedetto XVI in materia di lotta all'AIDS|controverse dichiarazioni]] di [[papa Benedetto XVI]] in materia di lotta all'AIDS.
 
==Antefatti==
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Il giorno dopo la pubblicazione dell'editoriale del Lancet, il [[Washington Post]] pubblicava un [[op-ed]] (ossia un editoriale che non riflette necessariamente le opinioni del comitato editoriale di un giornale) a firma di Green, dal titolo: "The Pope was right".<ref name=greenpope>{{Cita news |lingua = en |autore = Edward C. Green |url = http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/03/27/AR2009032702825.html |titolo =The Pope May Be right |pubblicazione = Washington Post |giorno = 29|mese = marzo|anno = 2009 |pagina = A15 |accesso = agosto 2009 |cid = }}</ref>
 
Nell'incipit dell'articolo Green sostiene che il Papa avrebbe dichiarato che "la distribuzione di preservativi non è di aiuto e può peggiorare le cose";<ref>Questo rispecchia la versione ufficiale pubblicata dalla [[Santa Sede]] che discorda dalle parole effettivamente pronunciate dal Papa. Vedi in proposito la [[Controversia_sulle_dichiarazioni_di_Benedetto_XVI_in_materia_di_lotta_allControversia sulle dichiarazioni di Benedetto XVI in materia di lotta all'AIDS#Rielaborazioni_delle_parole_del_Papa_nella_trascrizione_ufficiale_dellRielaborazioni delle parole del Papa nella trascrizione ufficiale dell.27intervista|sezione dedicata]] della voce relativa alla controversia.</ref> quindi Green sostiene che "la recente evidenza sperimentale supporta [il Papa]", specificando che alcuni studi (di cui ne cita esplicitamente uno del 2003, cofirmato da [[Norman Hearst]]) mostrano che nello scenario africano i preservativi non avrebbero funzionato come mezzo di prevenzione primario; Green aggiunge poi che questa sarebbe una peculiarità dello scenario africano, in quanto le stesse politiche basate sul preservativo avrebbero funzionato nel Sud-Est asiatico; dal suo punto di vista la migliore soluzione per l'Africa sarebbe la spinta verso relazioni sessuali stabili non necessariamente monogame; in conclusione, però, precisa di non essere contrario alla distribuzione di preservativi, che chiunque dovrebbe avere pieno accesso ai preservativi e che la politica legata al preservativo dovrebbe sempre essere mantenuta come strategia di sostegno.<ref name=greenpope /><br/>
 
==L'intervista alla BBC (29 marzo 2009)==
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==La lettera di Green ed Hearst al Lancet (9 maggio 2009)==
Nel maggio 2009, il Lancet ha pubblicato nella sua pagina di corrispondenza una raccolta di lettere, intitolata globalmente "Was the Pope wrong?",<ref name=lettera>{{cita pubblicazione |autore=Edward C Green e Norman Hearst| data = 09-05-2009 |titolo=Was the Pope wrong? |rivista=The Lancet |volume=373 |numero=9675 |pagine=1603| doi = 10.1016/S0140-6736(09)60902-8 |url=http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736%2809%2960902-8/fulltext |lingua=inglese |accesso=08-08-2009 }}</ref> in risposta al suo editoriale del 28 marzo 2009; tra queste ve n'è una a firma di Edward Green e Norman Hearst.
Nella loro lettera Green ed Hearst attribuiscono al Papa le parole «i soldi da soli non possono risolvere il problema; inoltre se non c'è una dimensione umana, se gli africani non aiutano con un comportamento responsabile, il problema non può sconfiggersi con la distribuzione di profilattici: al contrario, questi lo aumentano»; riferendosi alla versione ufficiale pubblicata dalla Santa sede.<ref>Vedi in proposito la [[Controversia_sulle_dichiarazioni_di_Benedetto_XVI_in_materia_di_lotta_allControversia sulle dichiarazioni di Benedetto XVI in materia di lotta all'AIDS#Rielaborazioni_delle_parole_del_Papa_nella_trascrizione_ufficiale_dellRielaborazioni delle parole del Papa nella trascrizione ufficiale dell.27intervista|sezione dedicata]] della voce relativa alla controversia.</ref><br/>
Quindi i due affermano che in Africa si otterrebbe una più significativa diminuzione dei tassi di infezione per HIV attraverso la riduzione del numero di partner piuttosto che incrementando la disponibilità di preservativi; affermano pure che potrebbe essere possibile che il fenomeno di [[compensazione dei rischi]] (ovvero il fenomeno di adottare comportamenti più rischiosi a causa del senso di sicurezza dovuto alle tecnologie di riduzione del rischio) spiegherebbe i tassi di infezione più alti che si riscontrano nelle regioni con più alte disponibilità di preservativi; affermano, infine, che la radice del problema sarebbe il fatto che i preservativi non sono usati in modo coerente ed adeguato.<ref name=lettera />
 
==Note==
{{<references}}/>
 
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