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|Attività = architetto del paesaggio
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , direttore e progettista di giardini,<ref name="ReferenceA">{{cita|A. Salina Amorini|p. 59|Cazzato, 2009}}</ref> è noto per aver introdotto lo stile di "giardino romantico all'inglese" in [[Piemonte]] agli inizi dell'[[Ottocento]]
}}
 
== Biografia ==
Nacque in [[Prussia]] e si formò in [[Francia]]<ref>{{cita libro|autore=Elena Accati Garibaldi|autore2=Renato Bordone|autore3=Marco Devecchi|titolo=Il giardino storico nell'Astigiano e nel Monferrato|città=Asti|editore=Provincia di Asti|edizione=2|anno=2000|ISBN=978-8888491028|p=36}}</ref> seguendo l'esempio e l'insegnamento del fratello maggiore Ernest, che a [[Parigi]] era un noto architetto di giardini.<ref>{{cita libro|curatore=Laura Sabrina Pelissetti|curatore2=Lionella Scazzosi|titolo=Giardini, contesto, paesaggio. Sistemi di giardini e architetture vegetali nel paesaggio. Metodi di studio, valutazione, tutela. Ediz. italiana e inglese|edizione=1|anno=2005|editore=Olschki|ISBN=978-8822254832|p=468}}</ref> Giunto in Piemonte, per ragioni ignote ancora oggi, lavorò per il Comune di Torino come "ispettore delle passeggiate" e "ispettore delle alberate" nel 1811.<ref name="cita|Architetti di giardini">{{cita|Architetti di giardini}}</ref> La prima opera di cui si ha documentazione fu il progetto del parco del Castello di [[San Martino Alfieri]] commissionatogli da [[Carlo Emanuele Alfieri di Sostegno]] nel 1815.<ref name="ReferenceB">{{cita|A. Salina Amorini|p. 60|Cazzato, 2009}}</ref>
 
Per oltre due decenni, dal 1816 alla morte, fu al servizio di [[Casa Savoia]]. Nel 1816 era "ispettore" del giardino della Vigna della Regina e dei [[Giardini Reali di Torino]]. Tra il 1819 ed il 1820 seguiva il giardino del [[Castello di Govone]] per [[Carlo Felice di Savoia|Carlo Felice]] prossimo sovrano. Nel febbraio del 1820 [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]] lo volle come "direttore del parco e giardini" del [[Castello Reale di Racconigi|Castello di Racconigi]] che intendeva rinnovare profondamente. Lì il Kurten iniziò una collaborazione con l'architetto [[Ernesto Melano]] e l'artista [[Pelagio Palagi]], prediletti del principe, che poté ripetersi anche in seguito presso altri siti. Lì diresse il giovanissimo [[Marcellino Roda]] destinato a succedergli nella conduzione del parco. A Racconigi Xavier Kurten si trasferì con la famiglia, poiché obbligato dal contratto a garantire la continua presenza presso il castello per qualsiasi necessità.
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La sigla "Racunis", riportata sui numerosi progetti di giardini realizzati in altre località del Piemonte negli anni successivi, è considerata una conferma della sua costante residenza in quella località. Nel 1830 ancora per Carlo Felice curò la trasformazione in "giardino all'inglese" dell'antico giardino del [[Castello ducale di Agliè]]. Il 30 giugno del 1832 Carlo Alberto, asceso al trono, lo promosse "direttore del Parco Reale" di Racconigi ed il Kurten ricoprì questo incarico fino alla morte. Fra il 1834 ed il 1840 sempre per Carlo Alberto si occupò anche del parco del [[Castello di Pollenzo]].<ref>{{cita|A. Salina Amorini|pp. 60-62|Cazzato, 2009}}</ref>
 
Contemporaneamente agli incarichi svolti per Casa Savoia il Kurten progettò ed eseguì diversi lavori per altri committenti, generalmente dignitari legati alla corte sabauda. Tra le famiglie aristocratiche e borghesi che vollero commissionargli delle opere si ricordano a titolo di esempio i Benso di Cavour, i Balbo Bertone di Sambuy, i Salasco. Si spense all'età di settantuno anni e fu sepolto a Racconigi nella cappella ''Jean Baptiste''.<ref name="ReferenceA">{{cita|A. Salina Amorini|p. 59|Cazzato, 2009}}</ref>
 
==Opere==
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===La concezione del giardino e del paesaggio===
Noto per aver introdotto in Piemonte lo stile di "giardino romantico all'inglese" Xavier Kurten fu influenzato nel modo di concepire l'arte del giardino dal fratello maggiore Ernest, come dimostra il confronto tra le idee espresse da questo nel suo trattato ''Essai sur les jardins''<ref>{{cita|A. Salina Amorini|p. 60|Cazzato, 2009}}<name="ReferenceB"/ref> ed i parchi e giardini realizzati da quello. Per i Kurten il progettista doveva mantenere e riutilizzare quel che già esisteva nel sito, evidenziando gli elementi [[pittoresco|pittoreschi]] presenti e creando elementi nuovi in accordo con la natura spontanea del luogo. I due fratelli collaborarono in alcune opere, come ad esempio nel parco reale di Racconigi.<ref name="ReferenceC">{{cita|A. Salina Amorini|pp. 60-61|Cazzato, 2009}}</ref>
 
===I tratti caratteristici===
Nelle opere di Xavier Kurten ricorrono alcuni tratti distintivi del suo gusto.
* Possedeva una notevole conoscenza della letteratura [[botanica]]<ref>{{ name="cita|Architetti di giardini}}<"/ref> che gli consentiva di ricorrere ad una vasta varietà di specie e di selezionare le piante di migliore qualità nei vivai migliori. Così le sue creazioni diventavano suggestive e pittoresche. Come ad esempio nel parco del Castello di Sansalvà dove il progettista creò un'intensa atmosfera romantica utilizzando una vegetazione di [[Salix babylonica|salici piangenti]] e [[Taxodium distichum|cipressi delle paludi]] intorno a tre laghetti.<ref>{{cita|A. Salina Amorini|pp. 60-61|Cazzato, 2009}}<name="ReferenceC"/ref> Frequente è nei suoi parchi la presenza di specie come la [[Magnolia grandiflora|magnolia]], il [[Liriodendron tulipifera|tulipifero]], il [[Taxodium distichum|cipresso delle paludi]], la [[Sequoia sempervirens|sequoia sempreverde]], la [[Sequoiadendron giganteum|sequoia gigante]], le [[Arecaceae|palme]], le [[camelia|camelie]] ed il [[Ginkgo biloba|ginkgo]] e la [[Sophora japonica|sofora]] che a quel tempo erano specie insolite.<ref>{{cita|E. Accati, Georgofili}}</ref>
* Notevole era pure la sua conoscenza dell'[[ingegneria idraulica]].<ref>{{ name="cita|Architetti di giardini}}<"/ref> L'acqua veniva utilizzata per dar forma a sistemi di navigli ed a laghetti in genere dai contorni irregolari e dotati di isolette. Ve ne sono esempi nel parco del Castello di Racconigi ed ancora in quello del Castello di Sansalvà.<ref>{{cita|A. Salina Amorini|pp. 60-61|Cazzato, 2009}}<name="ReferenceC"/ref>
* Altra caratteristica che si ammira nei progetti del Kurten sono le ampie distese di prato che si allungano tra cornici di alberi secolari o fitti boschi a volte fino a fondersi con le campagne ed il paesaggio circostanti. Un esempio si ammira nel parco del Castello di Agliè.
* Per seguire o spezzare le linee del paesaggio il progettista usava collinette, gruppi di alberi spesso disposti in cerchio e sistemi di sentieri che percorrono o attraversano i prati, compenetrano i boschi, scendono dalle colline, si incrociano tra loro.<ref>{{cita|A. Salina Amorini|pp. 60-61|Cazzato, 2009}}<name="ReferenceC"/ref>
 
===Alcuni parchi===
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====Il parco del [[Castello Reale di Racconigi]]====
Dal 1820 al 1840 su committenza di Carlo Alberto Xavier Kurten progettò la risistemazione del parco insieme all'architetto Ernesto Melano. Furono realizzate lunghe distese di prati incorniciate tra file di alberi e boschetti e grandi radure. Furono utilizzate molte specie di piante a fusto lungo e corto sia locali che esotiche.<ref>{{ name="cita|Architetti di giardini}}<"/ref> Anche il sistema idrico del parco fu rielaborato. Venne risistemato il lago ed il sistema di canali, quelli navigabili (navigli) e quelli destinati all'irrigazione (bealere). Fu introdotto un sistema di due fontane collocate nell'area della Margaria che si approvvigionavano dai navigli. Quella monumentale venne terminata nel 1839, il ninfeo nel 1846.<ref>{{cita libro|autore=Monica Naretto|curatore=Marco Pretelli|curatore2=Andrea Ugolini|capitolo=La fontana monumentale alla Margaria ed il ninfeo del Giardino dei Principini nel parco del castello di Racconigi|titolo=Le fontane storiche: eredità di un passato recente. Ediz. italiana e inglese|editore=Alinea|anno=2011|pp=110-112|ISBN=978-8860556141}}</ref>
====Il parco del [[Castello di Santena]]====
Nel 1830 Xavier Kurten fu chiamato dal marchese [[Michele Benso di Cavour]] a riprogettare il parco del castello. Creò gruppi di alberi e due ampie radure che sostituivano i formalismi preesistenti. Il parco è noto per la presenza della cappella funeraria della famiglia Benso di Cavour.
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==Note==
{{<references}}/>
 
==Bibliografia==
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: Questa è la fonte principale su cui si basa la presente voce
* {{cita libro|autore=Ernest Kurten a. Curten ainé|titolo=Essai sur les jardins|editore=Reymann-Brunot|città=Lyon-Paris|lingua=fr|anno=1807|pp=130|cid=Essai sur les jardins}}
: Il libro è reperibile su Internet in versione libera, formato {{pdf}}
 
==Voci correlate==