Affidamento dei figli: differenze tra le versioni

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È fondamentale riuscire a stabilire un equilibrato calendario per la permanenza dei figli con i due genitori avendo cura di ottenere tempi di permanenza presso ciascun genitore sufficientemente lunghi per vivere insieme la routine quotidiana figlio-genitore senza sentire la mancanza dell'altro.
 
Esempi di calendari per una equilibrata permanenza con i genitori sono:
Esempi di calendari per una equilibrata permanenza con i genitori sono: A) Week-end lunghi (dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina) alternati fra i genitori dove, nella settimana in cui il week-end spetta alla madre, i figli passeranno con il padre due giorni infrasettimanali (pomeriggio fino al mattino successivo, incluso il pernottamento quindi) mentre nella settimana successiva, in cui il week-end spetta al padre, i figli trascorreranno 1 giorno infrasettimanale. Questo schema ha il vantaggio di poter associare la permanenza con i genitori a determinati giorni infrasettimanali facilitando l'organizzazione mentale e pratica dei figli nei loro trasferimenti di abitazione. D'altro canto pone la quota di permanenza dei figli presso il padre a solo 1/3, quota che è considerata essere la soglia minima per adempiere ai compiti genitoriali. B) Due giorni presso l'uno e poi l'altro genitore con weekend lungo dal venerdì al lunedì mattina. Questo schema ha il vantaggio di ripartire al 50% il tempo che i figli trascorreranno con ciascun genitore, ma ha lo svantaggio di non poter associare i giorni infrasettimanali ad un determinato genitore aumentando la complessità di organizzazione della settimana per i figli. C) Intere settimane alterne, dal lunedì mattina alla domenica sera. Questo schema ha il vantaggio di ripartire equamente il tempo di permanenza presso ciascun genitore offrendo tempi lunghi di convivenza, ma d'altro canto determina intere settimane in cui non si concretizza la relazione con l'altro genitore non permettendo un rapporto sufficientemente continuativo, al di là di un contatto telefonico (si pensi ad esempio alle problematiche legate nel seguire i figli negli studi).
B) Due giorni presso l'uno e poi l'altro genitore con weekend lungo dal venerdì al lunedì mattina. Questo schema ha il vantaggio di ripartire al 50% il tempo che i figli trascorreranno con ciascun genitore, ma ha lo svantaggio di non poter associare i giorni infrasettimanali ad un determinato genitore aumentando la complessità di organizzazione della settimana per i figli.
C) Intere settimane alterne, dal lunedì mattina alla domenica sera. Questo schema ha il vantaggio di ripartire equamente il tempo di permanenza presso ciascun genitore offrendo tempi lunghi di convivenza, ma d'altro canto determina intere settimane in cui non si concretizza la relazione con l'altro genitore non permettendo un rapporto sufficientemente continuativo, al di là di un contatto telefonico (si pensi ad esempio alle problematiche legate nel seguire i figli negli studi).
 
Le riconsegne all'altro genitore possono costituire momenti di attrito e quindi è preferibile renderle meno frequenti fintanto che i genitori non si adattano alla nuova situazione. Le variazioni rispetto all'equilibrio possono rendersi necessarie in funzione degli impegni e delle esigenze del bambino. È consigliabile associare la permanenza con l'uno e con l'altro genitore in modo correlato ai giorni della settimana. In caso di impedimenti che costringano a variazioni nel calendario, è importante chiarire che la ripianificazione (motivata o decisa assieme) porterà all'immediato recupero dei giorni in modo che venga rispettato il periodo di permanenza pianificato in origine. La scuola o l'asilo possono ulteriormente aiutare a disaccoppiare i genitori se il figlio viene preso e riportato direttamente a scuola. Se vi è disponibilità tra i genitori possono essere previsti anche incontri inframmezzati con l'uno e poi l'altro genitore. Ad esempio il figlio potrebbe essere accompagnato dal padre a giocare a pallone e poi dalla madre in piscina, oppure fare i compiti con l'uno e dormire a casa dell'altro. L'intento del condiviso è quello di coinvolgere direttamente in modo equilibrato entrambi i genitori nel rapporto quotidiano con i figli, per evitare che i figli siano deprivati di un genitore che a lungo andare, se si limita a frequentare il figlio solo nei weekend, rischia di restare scollato dalla vita quotidiana del figlio.
Resta però la differenza fra amministrazione ordinaria e amministrazione straordinaria. Nell'affidamento esclusivo, entrambi i genitori, infatti, sono chiamati a decidere sulle scelte di maggiore importanza per la crescita psicofisica della prole. Si pensi a questioni come l'istruzione e la religione.
 
=== Riduzione della conflittualità ===