Nascita di una nazione: differenze tra le versioni

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''The Birth of a Nation'' fu record d'incassi al botteghino fino al [[1925]], sorpassato da ''[[The Big Parade]]'': incassò oltre 10 milioni di dollari al botteghino, l'equivalente di oltre 300 milioni nel 2006.
Il film però attirò numerose proteste alle proiezioni, specie da parte della [[National Association for the Advancement of Colored People]] (NAACP). Scoppiarono rivolte a [[Boston]], [[Filadelfia (Stati Uniti d'America)|Philadelphia]] e in altre città in risposta alle tesi della pellicola, e il film venne vietato a [[Chicago]], in [[Ohio]], a [[Denver]], a [[Pittsburgh]], a [[Saint Louis (Missouri)|Saint Louis]] ed a [[Minneapolis]]. Si disse che incoraggiava la creazione di gruppi di bianchi e li spingeva ad attaccare i neri. A [[Lafayette (Indiana)|Lafayette]], [[Indiana]], un bianco uccise un ragazzo nero dopo aver visto il film<ref>{{Cita web|lingua=en|nome=Richard|cognome=Wormser|url=http://www.pbs.org/wnet/jimcrow/stories_events_birth.html|titolo=D. W. Griffith's The Birth of a Nation (1915)|sito=The Rise and Fall of Jim Crow|editore=[[PBS (azienda)|PBS]]|accesso=27 luglio 2015}}</ref>. ''The Birth of a Nation'' è stato correlato anche ad una rinascita del Ku Klux Klan, che riprese forza dopo il film in seguito ad un periodo in cui non esisteva più. Il film venne proibito a lungo in Europa, dove combattevano gli eserciti alleati con molte truppe con soldati di colore.
 
Griffith si disse sorpreso dall'accoglienza aspra: da buon [[protestante]] fu profondamente turbato dagli scontri e scrisse un [[pamphlet]] in risposta alle critiche, ''The Rise and Fall of Free Speech in America'', dove si appellava al [[Diritto di espressione|diritto di esprimere liberamente]] le proprie convinzioni politiche. Più convincente fu l'autodifesa alle accuse di [[razzismo]] rappresentata dal film che preparò per l'anno: ''[[Intolerance (film 1916)|Intolerance]]'', dedicato alla condanna di tutte le forme di violenza e intolleranza.