Teatro dell'Opera di Roma: differenze tra le versioni

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Ancor prima che la [[Torino|capitale d'Italia]] fosse trasferita a [[Roma]], monsignor [[Francesco Saverio De Merode]], che possedeva la vallata di San Vitale, vide con chiarezza che urbanizzare il percorso dalla [[Stazione di Roma Termini|stazione ferroviaria]] (allora in costruzione) alla [[via del Corso (Roma)|via del Corso]] sarebbe stato un vero affare. [[Domenico Costanzi]] partecipò all'iniziativa e comprò terreni, sui quali fece costruire prima l'Hotel Quirinale lungo la nuova [[via Nazionale (Roma)|via Nazionale]] nel [[1874]], poi sul terreno confinante il Teatro d'Opera, che nella nuova capitale ancora mancava. L'albergo comunicava col teatro attraverso un passaggio sotterraneo, che garantiva la massima privacy agli artisti (i quali anche per questo apprezzavano molto la sistemazione).
 
L'architetto [[Achille Sfondrini]] in due anni costruì il teatro, nello [[stile neorinascimentale]] di moda all'epoca. Il teatro non era di grandi dimensioni (1.100 posti), ma aveva un'ottima acustica e una bella [[cupola]] dipinta da [[AndreaAnnibale Brugnoli]]. L'opera fu inaugurata alla presenza del re [[Umberto I di Savoia]] e della regina [[Margherita di Savoia]] il 27 novembre [[1880]], con la ''[[Semiramide (Rossini)|Semiramide]]'' di [[Gioachino Rossini|Rossini]].
L'impresa, tuttavia, non si rivelò particolarmente redditizia: Costanzi dovette impegnarvi beni propri e rimanerne impresario fino alla morte quando gli succedette il figlio Enrico.