Giovanni Meli: differenze tra le versioni

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Giovanni Meli raggiunse notorietà in tutt'[[Italia]] aderendo ai modi e allo stile dell'[[Accademia dell'Arcadia|Arcadia]] con una dimensione tutta sua e con l'uso della [[lingua siciliana]]. Venne educato presso le scuole dei padri [[Compagnia di Gesù|Gesuiti]] e si appassionò giovanissimo agli studi [[Letteratura|letterari]] e [[Filosofia|filosofici]] soprattutto della corrente [[Illuminismo|illuministica]], che – nata in [[Francia]] – allora imperava in [[Europa]]. Il Meli non mancò di coltivare anche da autodidatta i classici italiani e latini e fra i contemporanei gli Enciclopedisti francesi da [[Montesquieu]] a [[Voltaire]], trovando ispirazione per un poemetto giovanile rimasto incompiuto, ''Il Trionfo della ragione''.
 
Giovanni Meli era solito recarsi a [[Terrasini]], un comune vicino Palermo, precisamente nella "grotta perciata" nella quale componeva le sue poesie.
 
Il suo esordio poetico, che avvenne a soli quindici anni con versi d'occasione, lo fece talmente apprezzare nella ristretta ed esigente cerchia dei letterati palermitani da farlo nominare socio dell'“[[Accademia del Buon Gusto]]”, una delle tante che caratterizzavano il costume letterario del tempo, dove ci si riuniva a declamare versi e a disputare di questioni culturali. Passò via via a più importanti circoli esclusivi della nobiltà e più alla moda; nel [[1761|'61]] come socio dell'Accademia della Galante conversazione e nel [[1766|'66]] a quella degli Ereini nelle quali declamava con crescente successo le sue composizioni in [[dialetto]] e in [[Lingua (linguistica)|lingua]].