Ciriaco di Roma: differenze tra le versioni

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San Ciriaco di Roma si distingue dagli altri santi di nome [[San Ciriaco|Ciriaco]]<ref>Sono ben ventisette i santi che portano questo nome, molti dei quali sono venerati come martiri, questo crea, nelle agiografie che ne parlano, delle confusioni.</ref> per il nome dei compagni che furono uccisi assieme a lui sotto l'imperatore [[Massimiano]]. Essi erano: Largo, Memmia, Crescenziano, Giuliana e Smaragdo. Furono decapitati il 16 marzo del [[306]] sulla [[Via Salaria]].
 
La tradizione presenta Ciriaco come un ricco romano che convertitosi al [[Cristianesimo]] lasciò tutti i suoi beni ai poveri e si mise al servizio della Chiesa. Diventò diacono sotto [[papa Marcello I]]. In queste vesti assieme a Sissinnio, Smaragdo e Largo si dedicò all'assistenza dei cristiani e degli schiavi che erano addetti alla costruzione delle [[terme di Diocleziano]]. Il gruppo venne scoperto e condannato ai lavori forzati della costruzione delle terme. Nonostante fosse prigioniero ebbe l'opportunità di esorcizzare [[Artemia]], la figlia di [[Diocleziano]], che più tardi si fece anche battezzare. L'imperatore riconoscente liberò Ciriaco e i suoi compagni.
 
La leggenda racconta che in seguito Ciriaco si recò in [[Persia]] dove ebbe modo di operare un analogo prodigio con la figlia del re [[Sapore I|Sapore]], Giovia. Tornò a Roma con i suoi compagni e in una casa, che l'imperatore gli aveva donato, creò un fonte battesimale dove venivano battezzati i molti convertiti. Diocleziano abdicò nel [[305]], l'altro imperatore [[Massimiano]] inasprì le persecuzioni contro i cristiani e fece di nuovo arrestare Ciriaco e i suoi compagni, che vennero giustiziati per decapitazione sulla via Salaria il 16 marzo dell'anno seguente.