Storia della Basilicata: differenze tra le versioni

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Negli stessi anni nasceva anche la ''Lega Agraria'', sorta per volere di Francesco Paolo Materi, neo deputato e grosso proprietario terriero di Grassano, che intendeva coadiuvare l'attività delle imprese agricole per facilitare le azioni di credito. A testimonianza del rinnovato vigore economico decretato dalla confisca e dalla vendita dei beni della Chiesa, a Potenza, ad esempio, i Branca e gli Scafarelli si aggiudicarono 2.500 ettari di terra spendendo qualcosa in meno di un milione di lire che, se vogliamo, corrispondeva ad un terzo dell'intero capitale versato dai 14.000 soci degli istituti di credito lucani nel [[1888]]. Nel Novecento la situazione non cambiò di molto e solo negli anni trenta fu creata qualche infrastruttura in più come l'Acquedotto e alcune vie di comunicazione importanti; tuttavia dei veri insediamenti industriali ed un tentativo di ripresa economica si ebbero solo negli anni sessanta e dopo gli anni ottanta.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] alcune cittadine lucane, come [[Potenza (Italia)|Potenza]], [[Lauria]], [[Maratea]], furono bombardate dagli Alleati.
 
Il 21 settembre [[1943]] la città di [[Matera]] [[Insurrezione di Matera|insorse contro l'occupazione nazista]], risultando la prima città del Mezzogiorno a partecipare attivamente alla guerra di liberazione. Attività partigiane furono presenti anche in altri centri tra cui [[Rionero in Vulture]], dove il 24 settembre seguente diciotto civili furono uccisi dalle rappresaglie naziste, ed [[Avigliano]] che diede battaglia ai tedeschi il 9 ottobre.