Morgia Sant'Angelo: differenze tra le versioni

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[[File:Part.-leonessa-ISA.jpg|thumb|upright=1.3|Morgia Sant'Angelo o "Leonessa".]]
La '''Morgia Sant'Angelo''' è un imponente macigno di pietra sito nel comune di [[Cerreto Sannita]], denominato anche "leonessa" per la curiosa somiglianza a [[Panthera leo|tale felino]]. I suoi dintorni furono sede di un insediamento umano fin dalla [[Preistoria]] e, intorno al [[700|700 d.C]], i [[Longobardi]] adibirono la [[grotta]] alla base della formazione rocciosa a luogo per il culto di [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]]. Tale utilizzo proseguì anche dopo la fine della dominazione longobarda e nel [[1524]] vi fu sepolto il [[Diocesi_di_Cerreto_SannitaDiocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata_deAgata de'_Goti Goti#Diocesi_di_Telese_o_CerretoDiocesi di Telese o Cerreto|vescovo di Telese]] mons. [[Biagio Caropipe]]. La grotta fu successivamente utilizzata anche a scopi profani, quale ricovero delle [[Pastorizia|greggi]], e si scelse di trasferire le spoglie del vescovo nella [[Cattedrale di Cerreto Sannita]].
 
==Storia==
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L'importanza strategica del sito, l'ampio panorama che spazia nelle vallate sottostanti, la presenza di numerosi fonti d'acqua e il ricovero offerto dalla grotta in caso di intemperie, furono i motivi che spinsero i [[sanniti]] ad utilizzare la ''leonessa'' come importante punto di avvistamento a difesa dei loro territori.<ref>{{cita|Russo|p. 45.}}</ref>
 
Intorno al [[700|700 d.C.]] i [[longobardi]] trasformarono la grotta in una cappella dedicata a [[San Michele Arcangelo]]. Secondo una tesi, la grotta della leonessa «dovette all'origine costituire un polo di aggregazione rituale, incentrato sul culto micaelico dopo l'opera antidolatrica svolta dai vescovi di [[Benevento]] Barbato, e di [[Capua]] Decoro».<ref>{{cita|Vigliotti|p. 19.}}</ref>
 
Altre cappelle-grotte dedicate all'Arcangelo furono fondate nei vicini centri di [[Guardia Sanframondi]], [[Grotta di San Michele (Faicchio)|Faicchio]] e [[Gioia Sannitica]].
 
Con la fine della dominazione longobarda il culto di San Michele continuò ad essere vivo come testimonia un documento del [[1493]] nel quale si legge che la chiesa era servita da monaci e preti.<ref>{{cita|Vigliotti|p. 23.}}</ref>
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La grotta era custodita da un eremita che abitava in una casetta a lui destinata.<ref>{{cita|Pescitelli|p. 81.}}</ref>
 
Nel [[1783]] il sepolcro di mons. Caropipe venne trasferito nel sacrario della [[Cattedrale di Cerreto Sannita]] «per le enormità che si commettono ivi» essendo stata, la grotta, più volte ricovero delle greggi a causa della vicinanza ad un [[tratturo]].<ref>{{cita libro | cognome=Pescitelli | nome=Renato | titolo=Cerreto Sacra, vol. |volume=I° | editore=Teta print | città=Cerreto Sannita| anno=2011,| p.= 171}}</ref>
 
Nel [[2000]] è stata oggetto di un intervento di riqualificazione a cura della [[Comunità Montana del Titerno]].
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*testa (lunghezza): 18 metri;
*altezza (quota massima): 35 metri;
*circonferenza totale: 97 metri.
 
La grotta ha avuto origine grazie ad un insieme di eventi naturali quali l'azione erosiva delle acque, il cedimento del terreno franoso e la fessurazione dello strato calcareo.<ref>{{cita|Franco|p. 11.}}</ref>