Ascanio: differenze tra le versioni
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== Il mito ==
La figura di Ascanio è del tutto sconosciuta all'''Iliade''; nel poema omerico il nome va a identificare un giovane condottiero frigio delle truppe che provengono dall'Ascania e uno dei suoi guerrieri.<ref>[[Omero]], ''Iliade'', libro II, versi 862-863; libro XIII, 792</ref>. Ma in realtà questi due personaggi di nome Ascanio non possiedono alcun collegamento con il figlio di Enea e della troiana Creusa.
Nell'''[[Eneide]]'' di Virgilio sono molti i versi dedicati ad Ascanio. Durante la notte della caduta di Troia viene improvvisamente avvolto da una misteriosa lingua di fuoco che lo lascia indenne: chiaro segno di una protezione da parte degli dei.
Tito Livio, nel suo ''[[Ab Urbe Condita]]'', non chiarisce la maternità di Ascanio. Se infatti all'inizio del suo racconto, l'attribuisce a [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]]<ref>[[Tito Livio]], {{la}}[http://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita/liber_I#1 Ab Urbe Condita, 1, 1].</ref>, più avanti riporta che potrebbe essere figlio di Creusa<ref>{{la}}[http://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita/liber_I#1 Ab Urbe Condita, 1, 3].</ref>. Di certo, conclude Livio, Enea ne è il padre.
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{{Citazione|Questo Ascanio, quali che fossero la madre e la patria d'origine, in ogni caso era figlio di Enea.|[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], 1, 3.}}
Morto Enea, Lavinia, incinta, si allontana dalla reggia per contrasti con Ascanio. Si rifugia in casa di [[Tirro]], il padre dello sfortunato Almone, dove partorisce Silvio. Paventando il rischio di nuove tensioni con Tirro, che a lungo gli aveva serbato rancore per aver provocato la rissa in cui era morto il figlio, Ascanio fa richiamare Lavinia.
Tito Livio attribuisce ad Ascanio la fondazione di [[Alba Longa]] sul [[Monte Albano]]<ref name="ReferenceA">[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], Liber I, 3</ref>.
Ascanio veniva inoltre chiamato '''Iulo''' ([[lingua latina|latino]]: ''Iulus''). Da Iulo secondo la propaganda augustea derivò la [[gens Iulia|''gens'' Iulia]], a cui appartenne [[Gaio Giulio Cesare]] e che con [[Ottaviano Augusto]] assurse al rango di prima Dinastia Imperiale, in seguito divenuta [[Dinastia Giulio-Claudia]]. Gli successe [[Silvio (mitologia)|Silvio]], suo fratellastro secondo alcune fonti{{citazione necessaria}}, suo figlio secondo Tito Livio<ref
== La figura di Ascanio nell'arte ==
Nell'''[[Incendio di Borgo]]'', affresco di [[Raffaello Sanzio]] nelle [[Stanze Vaticane]], all'estrema sinistra sono rappresentati Enea, Anchise e Ascanio fuggenti da Troia in fiamme: Enea porta sulle spalle il vecchio padre, affiancato dal figlio. In un altro celebre complesso di affreschi, quello di [[Villa Valmarana ai Nani]], realizzato da [[Giovanbattista Tiepolo]], ''Enea presenta [[Cupido|Amore]] a [[Didone]], nelle sembianze di Ascanio'' è uno degli episodi che compongono la Sala dell'Eneide. Si ricorda infine ''Ascanio uccide la cerva di Almone'', opera pittorica di [[Corrado Giaquinto]].
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== Note ==
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== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
*[[Almone (Eneide)]]
*[[Tirro]]
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