Nadir Shah: differenze tra le versioni

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Nadir Shah era molto conosciuto anche al pubblico europeo dell'epoca. Nel 1768, [[Cristiano VII di Danimarca]] commissionò al filologo [[William Jones]] di tradurre in francese una biografia persiana scritta dal suo ministro [[Mirza Mehdi Khan Astarabadi]].<ref>{{Cita web|url=http://encyclopedia.jrank.org/JEE_JUN/JONES_SIR_WILLIAM_1746_1794_.html|titolo=SIR WILLIAM JONES (174... - Online Information article about SIR WILLIAM JONES (174...|sito=jrank.org}}</ref> Questa venne pubblicata nel 1770 col titolo di ''Histoire de Nadir Chah''.<ref>Axworthy p.330</ref> La campagna indiana di Nadir inoltre allertò la [[British East India Company]] dell'estrema debolezza dell'Impero Mughal e della possibilità dunque di approfittare di questo vuoto di potere per ulteriori colonizzazioni. Senza Nadir, "l'arrivo degli inglesi [in India] sarebbe stato ritardato e sarebbe giunto in forma differente, con ripercussioni globali importanti".<ref>Axworthy p.xvi</ref>
 
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==Note==
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* Ernest Tucker, ''Nadir Shah's Quest for Legitimacy in Post-Safavid Iran'' Hardcover 150 pages (4 October 2006) Publisher: University Press of Florida Language: English ISBN 0-8130-2964-3
* [[Michael Axworthy]], ''Iran: Empire of the Mind: A History from Zoroaster to the Present Day'' (Paperback) ISBN 0-14-103629-X Publisher Penguin 6 November 2008
 
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