Batracomiomachia: differenze tra le versioni

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== Fortuna ==
{{dx|[[File:Giacomo Leopardi Morelli.jpg|thumb|left|Ritratto di [[Giacomo Leopardi]], autore dei ''[[Paralipomeni della Batracomiomachia]]'']]}}
La ''Batracomiomachia'' fu fonte costante di ispirazione e di imitazione fin dall'antichità: in età bizantina fu ad esempio parodiata da [[Teodoro Prodromo]]. Risale al 1473 quella che probabilmente è la prima edizione a stampa, attribuibile a Tommaso Ferrando di Brescia; ne possediamo un'unica copia. Una seconda edizione fu stampata nel 1486 da due cretesi, Laonico e Alessandro. In età moderna fu imitata da [[Teofilo Folengo]], che scrisse una ''Moscheide'', e da [[Lope de Vega]], autore di una ''Gattomachia''. Influenzò anche, nello spirito, ''[[Il ricciolo rapito]]'' di [[Alexander Pope]] e ''[[La secchia rapita]]'' di [[Alessandro Tassoni]]. Dopo la traduzione in [[lingua lombarda|lombardo]] [[dialetto milanese|milanese]] ad opera del padre domenicano Alessandro Garioni (1793), fu tradotta anche in italiano da [[Giacomo Leopardi]], che ne trasse poi spunto per i suoi ''[[I Paralipomeni della Batracomiomachia]]'', una favola satirica in versi che continua l'antica narrazione.
 
Il termine è usato anche come sinonimo di contesa inutile e ridicola.