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Dopo un alterco con il sottoprefetto, il trentanovenne Roubaud, sottocapo stazione di [[Le Havre]] per la Compagnia dell'Ovest, si salva da un ignominioso trasferimento grazie all'intercessione del presidente Grandmorin, membro del consiglio di amministrazione della Compagnia. Questi, infatti, è molto legato a Séverine Aubry, la venticinquenne moglie di Roubaud, orfana dai tredici anni, che ha cresciuto assieme alla sorella nel castello di Doinville, vicino a [[Rouen]]. Mentre pranza con lei a [[Parigi]], in attesa di tornare la sera a Le Havre, Roubaud scopre che la consorte ha avuto sin dall'adolescenza rapporti sessuali con il presidente, continuati pure dopo il matrimonio. Folle di rabbia, l'uomo prima picchia selvaggiamente la moglie, poi decide di uccidere Grandmorin. A questo scopo costringe Séverine a scrivergli un biglietto in cui lo si invita a prendere il direttissimo delle sei e trenta.
Nel frattempo Jacques Lantier,
Jacques ha modo di incontrare anche Flore, figlia maggiore di Phasie e del primo marito, ragazza solitaria, selvaggia e scontrosa, addetta
Benché il segretario generale Camy-Lamotte scopra come sono andate le cose, la pratica viene archiviata per la paura di suscitare uno scandalo. Il clamore dei giornali di opposizione, indignati per le dissolutezze attribuite a Grandmorin, e l'imminenza del plebiscito inducono l'Impero alla prudenza e anche il cavapietre Cabuche, sospettato dell'omicidio (aveva minacciato di uccidere il presidente perché Louisette, figlia minore di Phasie e sua intima amica, era morta da lui, nella sua sperduta casetta della foresta di Bécourt, in conseguenza delle violenze sessuali di Grandmorin), viene rilasciato dopo una breve detenzione.
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