Rodolfo Siviero: differenze tra le versioni

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Riportate in Italia la maggior parte delle opere, Siviero – a partire dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]] – si occupa sistematicamente di ricercare, per conto del Governo, tutte le opere d'arte che vengono rubate ed esportate dall'Italia. Questa intensa attività, che gli vale il soprannome di "007 dell'arte", dura fino alla sua morte nel 1983. In questo periodo Siviero spesso denuncia la poca attenzione che le istituzioni governative dedicano al problema del recupero del patrimonio artistico.
 
Negli [[Anni 1970|anni settanta]] diviene presidente dell'[[Accademia di belle arti di Firenze|Accademia delle Arti del Disegno]], fondata dal granduca [[Cosimo I de' Medici]] con la sovrintendenza di [[Giorgio Vasari]] e rimarrà tale, organizzando eventi di rilevanza internazionale per la tutela delle opere d'arte, fino al 1983 anno della sua morte. L'[[Accademia delle arti del disegno]] deve a lui la sua attuale sede, il mobilio, l'assetto presente. Così grande fu l'attaccamento di Siviero per questa istituzione che decise di essere sepolto nella [[cappella di proprieàSan Luca]] dell'[[Accademia delle arti del disegno]] all'interno del convento della [[Santissima Annunziata di Firenze]]. L'Accademia ancora oggi conserva una parte del suo archivio e tutti i suoi diari.
 
== Attività di recupero e di preservazione ==