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Dalla iscrizione incisa sulla toga (TLE^2 651) si sa che la statua era dedicata, forse dalla comunità, a un notabile etrusco di nome Aulo Metello, originario di [[Perugia]] o [[Cortona]]. Doveva trovarsi presso un santuario o, con meno probabilità, presso la tomba del personaggio<ref name=T/>.
 
Essendo un pezzo pressoché unico, la datazione si è basata su confronti con statue romane tardo-repubblicane, riferibili agli ultimi decenni del II secolo a.C., come l'[[ara di Domizio Enobarbo]], o i frontoni di via San Gregorio. Il ritratto è pure paragonabile a lavori romani, come la [[Statua di personaggio romano da Delos|Statua di personaggio da Delos]], con la quale ha in comune il verismo derivato dal tardo [[ritratto ellenistico]]. La presenza dell'iscrizione [[lingua etrusca|etrusca]] anticipa poi la datazione al 100 a.C. o poco prima, altamente improbabile dopo la concessione della [[Cittadinanza romana|cittadinanza]] ''optimo iure'' agli Italici<ref name=T/>. L'opera, comunque, conferma la matrice espressiva etrusca del realismo romano.
 
== Descrizione e stile ==
L'uomo, vestito della [[toga]] ''exigua'' e di alti calzari, è rappresentato mentre compie un gesto volto a catturare l'attenzione degli astanti ed accingersi a compiere l'arringa. L'artista non ha voluto fissarne il carattere psicologico quanto piuttosto sottolinearne la volontà persuasiva mediante il braccio teso e la partecipazione di tutto il corpo con la flessione del busto. Manca, pertanto, qualsiasi volontà celebrativa. Il braccio sinistro è rilassato lungo il corpo e avvolto nel panneggio, mentre il destro è appunto teso verso l'alto con il palmo della mano rivolto in avanti. La mano destra, che si spezzò nel momento in cui la statua fu rinvenuta<ref name="uniroma"/>, è di dimensioni maggiori rispetto al resto del corpo per dare maggiore risalto al gesto.<ref name="museoomero"/>. Tali accorgimenti generano una visuale preferenziale da una posizione leggermente sfasata verso destra, verso la gamba flessa in avanti<ref name=T/>.
 
La resa del panneggio dimostra una certa abilità, sebbene sia presente qualche incertezza anatomica, soprattutto nel raccordo della spalla destra al tronco. Il moto ascensionale delle pieghe e l'andamento obliquo della posa indirizza tutta l'attenzione dello spettatore sul gesto e sul volto. Quest'ultimo è appoggiato su un alto collo ed è mosso da lunghe rughe incavate sulla fronte e da incisioni più sottili ai lati degli occhi, per rendere la senilità del soggetto. Le guance sono appiattite, le labbra ferme e disegnate abilmente, le cavità degli occhi, un tempo riempite probabilmente da inserti di pasta vitrea, sono di notevole espressività. La capigliatura, lavorata a ciocche regolari eseguite col cesello, è aderente al cranio, e solo nella bassa frangia mostra un piccolo rialzo<ref name=T/>.