Evaporatore: differenze tra le versioni

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Per comprimere i vapori, si utilizzano o delle pompe a getto ([[eiettore|eiettori]]) che utilizzano come sorgente energetica dei vapori a pressione molto più alta, o dei [[compressore|compressori]] meccanici, solitamente a lobi, a vite o centrifughi. In figura è mostrato quest'ultimo tipo; i vapori separati nel separatore V sono aspirati dal compressore '''C''' che li porta a pressione più alta. Il compressore centrifugo è mosso da un motore elettrico (o turbina) '''D''' attraverso un moltiplicatore di velocità '''M'''. Quest'ultimo può essere evitato nel caso della turbina, purché si raggiungano i 25,000 - 30,000 giri al minuto necessari. Il sistema si configura quindi come una pompa di calore, anche se questa dizione è usata nel campo per altri tipi di impianto (vedi sotto)
 
Il vantaggio energetico sta nel fatto che, per recuperare (caso dell'acqua a pressione atmosferica) 2400  kJ/kg di calore latente, si spendono (a seconda della pressione di aspirazione) circa 250  kJ/kg di lavoro di compressione. Il sistema sarebbe quindi paragonabile ad un decuplo effetto. Sennonché, buona parte del lavoro di compressione è persa in rendimento meccanico; nel caso di compressione a getto di vapore si deve utilizzare vapore ad alta pressione, e quindi assai pregiato (e il sistema è relativamente poco efficiente); nel caso di compressione meccanica i rapporti di compressione raggiungibili sono alquanto bassi (massimo 2). Tutto ciò considerato, però, un sistema di questo tipo, detto ''a termocompressione'' equivale energeticamente a un doppio effetto se a getto di vapore, a un triplo - quadruplo se a compressione meccanica volumetrica ([[compressore|compressori]] a lobi o a vite), a un quintuplo-sestuplo se a compressione meccanica centrifuga.
 
===Evaporatori a pompa di calore===