San Lorenzo (Roma): differenze tra le versioni

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La finalità della sua costruzione fu la realizzazione di alloggi per gli operai che arrivarono a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Primi abitanti furono infatti ferrovieri, operai ed artigiani. Da qui la natura popolare del quartiere, che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative. {{citazione necessaria|La zona, complice la mancanza di servizi e di infrastrutture, finì subito preda del degrado, come ricorda la scrittrice [[Sibilla Aleramo]] che la visitò a fine secolo e fu costretta a fuggirne.}}
 
Nel [[1909]] entra nel piano regolatore del comune di Roma.
[[File:VIARETI95.jpg|thumb|left|upright=1.3|Via dei Reti 1995]]
Fu l'unico quartiere in cui si tentò di fermare la Marcia su Roma, tanto che da lì nacque la fama di "quartiere rosso" assieme ad altri quartieri storici della Capitale, come [[Testaccio]]. Nell'autunno [[1922]] non vi furono però soltanto i furiosi combattimenti fra fascisti e [[Arditi del Popolo]], che, aiutati dalla popolazione, riuscirono persino a bloccare l'ingresso degli squadristi durante la [[marcia su Roma]]. Vi fu anche la rappresaglia, con cui San Lorenzo pagò anche cara la sua opposizione: il quartiere fu attaccato duramente da una spedizione punitiva guidata da [[Italo Balbo]] (fra gli abitanti si registrarono 13 morti)<ref>[http://www.rodoni.ch/malipiero/adrianolualdi/bottai.htm Franco Spicciariello, "IL «PRIMATO» DI UN FASCISTA CRITICO"]</ref>.